Fonte: www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 28-06-18 - n. 679

 

19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre: gli ideali del movimento comunista per rivitalizzare la lotta contro le guerre imperialistiche, per la pace e il socialismo"

Pietroburgo, 2-3 novembre / Mosca, 5-7 novembre 2017

IMCWP n.19, Contributo del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia

Contributo del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 

Cari compagni,

Vi porgo un sincero saluto a nome del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia e ringrazio il Partito Comunista della Federazione Russa per aver organizzato questa importante riunione, il 19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Proviamo una grande gioia soprattutto perché siamo coscienti del fatto che questo importante incontro avviene proprio nella città d'origine della grande rivoluzione socialista d'ottobre, nella città di Leningrado.

Cento anni fa ha avuto luogo un evento di importanza storica a livello mondiale. I lavoratori e i contadini della Russia, guidati dal partito dei bolscevichi, hanno preso in mano il potere. Le parole di Lenin hanno riecheggiato nel paese e in tutto il mondo richiamando il fatto che la rivoluzione degli operai e dei contadini a cui i bolscevichi hanno sempre dato grande importanza sia avvenuta. È nato il primo stato al mondo degli operai e dei contadini. Il grande ottobre ha iniziato la sua grande marcia vittoriosa sul territorio della grande Russia e del mondo.

Sono passati cento anni da quegli indimenticabili giorni quando è avvenuta la prima rivoluzione proletaria vittoriosa nella storia dell'umanità. È successo in Russia ma ha portato in movimento masse di milioni di lavoratori in tutti i continenti, arricchendoli della preziosa esperienza di lotta contro gli sfruttatori e dando al mondo un esempio di come si possano risolvere i problemi radicati nella società. Costituisce il fondamento della nuova civiltà sociale. Lo sparo dell'"Aurora" ha annunciato l'inizio di quella che secondo Lenin, sarebbe stata la più grande e la più difficile transizione della storia: il passaggio dal capitalismo al socialismo.

La vittoria del grande ottobre ha aperto la strada alla realizzazione degli ideali del socialismo. La rivoluzione socialista di ottobre ha dato una forte spinta a tutto lo sviluppo sociale mondiale, ha velocizzato il corso della lotta di libertà e liberazione.

Come è stato detto cinquant'anni fa, "passeranno secoli, l'umanità raggiungerà dei successi che supereranno l'immaginazione dei nostri contemporanei, molti avvenimenti possono venire dimenticati, ma il 7 novembre 1917, il giorno in cui è avvenuta la prima rivoluzione socialista di successo, rimarrà per sempre nella memoria delle generazioni future".

Il grande ottobre verrà ricordato nei secoli!

Cari compagni,

Per questo dobbiamo esprimere il nostro grande rispetto e la nostra gratitudine ai valorosi figli del popolo jugoslavo, fedeli all'internazionalismo proletario, hanno lottato con tutte le forze per la vittoria della rivoluzione socialista del grande ottobre. Insieme ai loro confratelli russi e agli altri popoli hanno protetto la Repubblica sovietica, il primo stato al mondo degli operai e dei contadini.

Tornati in patria, molti di loro hanno partecipato al movimento dei lavoratori e comunisti in Jugoslavia, nella guerra civile in Spagna e nella lotta antifascista in Jugoslavia. Nel 1941 nell'Europa, nel territorio della Repubblica partigiana di Užice, delle dimensioni del Belgio contemporaneo, i partigiani jugoslavi hanno celebrato per la prima volta l'anniversario della grande rivoluzione di ottobre. Ispirati dai suoi ideali hanno combattuto fianco a fianco con i soldati sovietici nel 1944-45, liberando la Jugoslavia dai capitalisti e dagli invasori.

Cari amici,

Al momento la situazione nei Balcani, dopo la catastrofe geopolitica causata dalla perestrojka, non lascia spazio alla speranza della classe operaia e delle grandi masse popolari. Dopo le battaglie sanguinose sul territorio della Jugoslavia, le imposizioni imperialiste e le varie forme di occupazione, è stato portato a compimento il processo di colonizzazione dell'ex Jugoslavia.

Tramite la cosiddetta privatizzazione è stato distrutto il 98% del potenziale industriale della Serbia, nel quale lavoravano più di un milione di persone. Oggi il livello del prodotto lordo nazionale è decisamente più basso rispetto all'inizio del 1989. In Serbia, cosi come nell'Europa dell'Est e nell'URSS, la privatizzazione ha portato a un crollo della situazione economico-sociale della classe operaia.

La storia ha mostrato che la privatizzazione è opera della controrivoluzione: la prima privatizzazione europea è stata fatta nel 1933 dal governo di Hitler, con l'intento di privatizzare i beni nazionalizzati durante la Repubblica di Weimar.

Al momento i Balcani costituiscono il banco di prova dell'Europa per quanto riguarda la questione della sopravvivenza in epoca di crisi del capitalismo. Per mettere in pratica questa strategia, insieme all'obiettivo di una forte pressione sui movimenti dei lavoratori, sono state reclutate orde di fascisti e di fondamentalisti religiosi.

Oggi i confini dei Balcani sono messi alla prova attraverso pressioni politiche e imposizioni da parte dell'Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della NATO.

Il Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia ritiene che le questioni nazionali dei Balcani possano essere risolte solo su una piattaforma antimperialista interna, mentre ogni "autoproclamazione" finanziata dall'imperialismo non realizza gli interessi delle masse popolari ma solo gli interessi degli imperialisti. Per questo i comunisti dei Balcani hanno una grande responsabilità nello smascherare gli obbiettivi imperialisti, i quali si celano dietro ai progetti della cosiddetta "indipendenza di Kosovo".

Questa situazione nei Balcani è senza precedenti! I Balcani hanno una storia sanguinosa di politica imperiale: "divide et impera". L'unione dei paesi e dei popoli dei Balcani è l'unico modo che potrebbe portare alla liberazione economica, nazionale e politica. Il primo passo in questa direzione consiste nel dare più importanza al ruolo del partito comunista, che assicurerebbe delle migliori condizioni per lo sviluppo e l'aumento della collaborazione attiva tra i partiti comunisti.

È necessario rafforzare il lavoro all'interno della classe operaia, in modo tale da attirare nuove, fresche e giovani forze nel movimento sindacale con l'obbiettivo di creare sindacati orientati in base alla classe. Inoltre dobbiamo contribuire con tutte le forze a rafforzare e ad accrescere i movimenti mondiali contro l'imperialismo e la presenza militare della NATO nei Balcani.

Cari compagni!

Nella prospettiva storica, l'URSS ha lottato per la sopravvivenza di tutta l'umanità. Ovviamente, non sempre i fatti vengono mostrati da questa prospettiva.

Durante la Seconda guerra mondiale il popolo sovietico ha sacrificato almeno 25 milioni di uomini, donne e bambini per sconfiggere il nazismo. Nessun altro paese ha dovuto affrontare tali prove nella storia moderna.

Subito dopo questa vittoria l'URSS insieme alla Cina, in seguito anche con Cuba, ha avviato il più incredibile e ammirevole progetto di tutti i tempi: la sistematica distruzione del colonialismo occidentale. In tutto il mondo le masse sfruttate si sono ribellate contro le barbarie europee e nordamericane, e l'Unione Sovietica era pronta a dare speranza, fornendo aiuti finanziari, teorici e miliari.

Man mano che le nazioni sfruttate e sottomesse ottenevano una dopo l'altra l'indipendenza, in tutte le capitali del mondo occidentale cresceva sempre di più l'odio verso l'Unione Sovietica, visto che lo sfruttamento dei continenti "non bianchi" era considerato un diritto naturale del "mondo civilizzato".

Dopo il crollo del muro di Berlino l'imperialismo è uscito con tutta la sua forza dall'oscurità in cui si trovava da molti decenni. In soli due decenni la Jugoslavia, l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, l'Ucraina e molti altri sono andati in rovina a causa di sanguinose guerre geopolitiche. La marcia militare continua e si dirige verso la Siria, il Venezuela. Non cessano neanche le pressioni su Cuba e sulla Repubblica democratica popolare della Corea.

Gli USA fanno pressione sulla Corea ogni giorno. Non dimentichiamo non è la Corea che provoca, ma quest'ultima si difende. Per decenni l'America ha posizionato centinaia di migliaia di soldati sul confine di questo paese e in seguito ha dispiegato in questa regione dei missili nucleari. I presidenti degli USA dichiarano che invaderanno questo paese e che imporranno un regime che segua le loro regole. Ogni anno l'America esegue delle manovre militari sui confini della Corea a simulare un'invasione. Se l'esercito degli USA vuole salvare il mondo da questo regime pazzo e pericoloso, allora noi proponiamo di bombardare prima la Casa Bianca e il Pentagono.

Cari amici,

appelliamo la classe dei lavoratori, gli operai e i popoli di tutto il mondo a unirsi ai comunisti e ai rivoluzionari, di lavorare insieme nei propri interessi di classe per costruire con le proprie mani il futuro, il progresso, il mondo e la verità per tutta l'umanità. È molto importante creare delle condizioni che favoriscano l'avvicinamento dei popoli e l'unione nella lotta contro la politica capitalista, la crisi economica, l'aggressività degli imperialisti verso il mondo e per la libertà.

Vi chiamiamo:

1. Alla solidarietà nei confronti della lotta dei lavoratori e soprattutto riguardo alla lotta per i diritti dei lavoratori, dei giovani e delle donne nei Balcani;

2. Al rifiuto dell'anticomunismo e alla sua equiparazione con il fascismo, soprattutto proveniente dall'Unione Europea;

3. Alla solidarietà verso i comunisti dell'Ucraina, soggetti ad una continua pressione, alla violenza fisica, alle minacce ed eliminati fisicamente;

4. Alla solidarietà verso i comunisti del Kazakistan, minacciati dalle forze borghesi del paese;

5. Alla solidarietà verso i popoli orientali, soprattutto verso i popoli della Siria e della Palestina, soggetti alla costante pressione imperialista e alle manovre militari;

6. Al sostegno militare della Cuba e del Venezuela per proteggerli da qualsiasi tipo di pressione imperialista, mirata alla distruzione del governo legalmente scelto e della via del loro sviluppo.

Non dobbiamo permettere che l'imperialismo distrugga indisturbato il futuro dell'umanità. Mentre gli imperialisti pianificano, mettono i popoli gli uni contro gli altri e fanno la guerra, la classe dei lavoratori conta i propri morti.

Non dobbiamo permettere di farci influenzare e provocare dalla paura, dall'odio, dal razzismo e dalla xenofobia.

Soltanto la rivoluzione proletaria socialista può portare l'uomo sulla retta via, che ha perso a causa dell'imperialismo e delle guerre imperialiste. "Quali che siano le difficoltà della rivoluzione e le sue eventuali sconfitte temporanee, quali che siano le ondate della controrivoluzione, la vittoria del proletariato è immancabile".
Cari compagni!

Nonostante le enormi difficoltà, crediamo nella forza dell'unità della classe dei lavoratori e siamo sicuri della loro capacità di combattere per un mondo nuovo e libero, il mondo del socialismo.

I veri cambiamenti non sono possibili senza quotidiane lotte sociali. Contro l'unità del capitale può combattere solo l'unità della classe dei lavoratori e degli operai! La solidarietà e l'unità nella lotta! Engels disse che grandi cambiamenti non portano a vittorie temporanee, ma all'azione prolungata delle grandi masse, di intere classi.

L'invito è diretto ai giovani per cambiare qui e ora, per costruire una nuova società, il socialismo e il comunismo, per fermare il violento attacco del capitale e lo sfruttamento delle persone da parte di altre persone.

Cari compagni!

Indipendentemente dalle dimensioni dei nostri partiti, dalla condizione di legalità, dalla partecipazione o dall'opposizione al governo nazionale, se siamo un partito parlamentare o meno, siamo comunque un'unica grande famiglia, nonostante le frequenti incomprensioni, le dispute e i malintesi. Il nostro obbiettivo deve essere chiaro: la costruzione di un mondo senza persone che ne sfruttano altre. Come hanno ripetuto svariate volte gli anticomunisti, l'ideologia comunista non è morta. L'ideologia comunista non fa parte del passato, non è sinonimo della nostalgia dei tempi passati, non è una religione o un museo del quale possiamo copiare le citazioni, i quadri o i disegni. L'ideologia comunista è la continua invocazione, diretta a tutte le persone, di partecipare attivamente alla costruzione di una società senza classi sociali e senza lo sfruttamento qui e ora.

L'umanità, attraversando il capitalismo, ha acquisito un'esperienza sanguinosa. E non solamente nel 20° secolo! Evidentemente questo sistema distruttivo non può persistere nel destino dell'umanità. Tutto questo esorta il movimento comunista a continuare la lotta contro il capitalismo, facendo tesoro della sua lunga storia, di tutti i suoi errori, delle sconfitte e delle vittorie. Sulla base di questa esperienza, liberato dal peso del dogmatismo, dell'opportunismo e del revisionismo, il movimento comunista inizia un nuovo capitolo nella lotta per la libertà dell'uomo, la quale dovrà dimostrare a tutte le persone che il socialismo è possibile e raggiungibile.

Il 20° secolo ha avuto inizio con la più grande avanzata dei proletari di tutti i tempi, e si è concluso con la loro temporanea sconfitta. Il 21° secolo sarà il secolo nel quale il capitalismo verrà, questa volta, definitivamente e irreversibilmente sconfitto, mentre il socialismo-comunismo si affermerà.

Il nostro futuro non è il capitalismo, ma il nuovo mondo della vittoriosa rivoluzione socialista e della costruzione del comunismo!
La bandiera rossa sopra il Cremlino è inevitabile.
Abbiamo preso il Reichstag e ci riusciremo ancora.
Morte al capitalismo! Evviva il socialismo!

Grazie per la vostra attenzione!