Jugoinfo

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020315200932162562.html

JUGOSLAVIA: 'SPY STORY' A BELGRADO, ARRESTATO VICEPREMIER

(ANSA) - BELGRADO, 15 MAR - Si e' guadagnato la stima dei suoi
concittadini grazie al coraggio con cui, unico fra i vertici
militari del pasato regime, si e' opposto all'avventura militare
di Slobodan Milosevic in Kosovo: ora l'ex capo di stato maggiore e
attuale vicepremier serbo Momcilo Perisic rischia l'accusa piu'
infamante per un ex militare, quella di spionaggio a favore di altri
paesi. Perisic e' stato arrestato la notte scorsa da agenti
in borghese, secondo l'agenzia Beta. Fonti del Dos, la coalizione
democratica al potere in Serbia, hanno detto al quotidiano 'Danas'
in edicola domani che l'ordine di arresto e' stato dato dal
consigliere per la sicurezza del presidente federale Vojislav
Kostunica, Rade Bulatovic, ed eseguito da militari. La stessa sera, un
funzionario dell'ambasciata americana che stando a radio B-92
segue le vicende del Tribunale penale internazionale, e' stato
arrestato in un ristorante della capitale ''mentre era in compagnia
di un alto funzionario del governo serbo'', hanno informato i
portavoce della sede diplomatica Usa a Belgrado annunciando una
protesta formale. I portavoce non hanno precisato se il
funzionario serbo fosse Perisic ne' hanno fornito altri dettagli,
a parte il fatto che l'americano e' stato trattenuto per 15 ore e
malmenato. Secondo 'Danas', del cui articolo l'agenzia Beta pubblica
un estratto, addosso al funzionario Usa e' stata trovata una
cassetta contenente la registrazione di una seduta dello stato
maggiore convocata dal comandante Nebojisa Pavkovic. Perisic e'
stato accompagnato oggi da quattro automobili della polizia
militare nella sede del governo, tanto che si e' parlato di una sua
liberazione. Ma pare che non sia andata cosi' e che il vicepremier sia
per lo meno agli arresti domiciliari, dato che le forze armate
affermano di tenerlo ''sotto controllo'' e che i suoi avvocati
hanno protestato per una ''detenzione illegale che dura da oltre 20
ore''. Il partito di Perisic, il Movimento per una Serbia democratica,
ha duramente condannato l'arresto chiedendo l'immediata
liberazione del suo leader. Il governo serbo e' stato altrettanto
fermo, anche se piu' cauto: ha parlato di ''illogicita' e omissioni
nell'attivita' dei servizi militari''. Perisic e' stato condannato
a 20 anni di reclusione in contumacia a Zagabria per il bombardamento
di Zara del 1991, quando era comandante della zona. Nel novembre
del 1998 ha ingaggiato una polemica con Milosevic sulla guerra
kosovara, e' stato cacciato da capo di stato maggiore e ha fondato
il suo partito aderendo all'opposizione democratica e al Dos.
Alcuni media inquadrano la misteriosa accusa di spionaggio nei
confronti di Perisic nella lunga telenovela del braccio di ferro fra
Kostunica, che controlla l'esercito, e il premier serbo Zoran
Djindjic che guida l'esecutivo serbo e ha l'appoggio della polizia.
(ANSA). OT
15/03/2002 20:09

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020315222532162680.html

JUGOSLAVIA: DIPLOMATICO FERMATO, 'ENERGICA' PROTESTA USA

(ANSA) - WASHINGTON, 15 MAR - Gli Stati Uniti si sono detti
oggi ''indignati'' per la detenzione e il maltrattamento di un
diplomatico americano Belgrado da parte della polizia militare
jugoslava. Il diplomatico stava cenando in un ristorante della capitale
jugoslava con il vice-primo ministro Momcilo Perisic quando gli
agenti militari hanno fatto irruzione nel locale, malmenando i due
uomini e trascinandoli poi in un luogo sconosciuto, dove sono
rimasti segregati per 15 ore. ''Un funzionario dell'ambasciata
americana che si e' incontrato con Perisic in un ristorante
pubblico, e' stato arbitrariamente arrestato, aggredito fisicamente,
detenuto e isolato dal mondo per 15 ore da ufficiali militari'',
ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Richard Boucher. Il
diplomatico e' stato alla fine rilasciato e condotto all'ambasciata
senza avere avuto bisogno di cure mediche. ''Gli Stati Uniti sono
indignati per questa detenzione ingiustificata di un diplomatico
statunitense'', ha detto il portavoce, rendendo noto che
Washington ha protestato ''energicamente'' presso le autorita' di
Belgrade e la presidenza jugoslava. Boucher ha espresso la
preoccupazione di Washington non solo per la detenzione del
diplomatico, ma anche per quella di ''un dirigente eletto del governo
civile jugoslavo''. Secondo una fonte anonima, l'obiettivo
dell'operazione della polizia militare era proprio Perisic, ex capo
di stato maggiore dell'esercito licenziato dall'ex presidente Slobodan
Milosevic in seguito alle sue critiche alla politica di Belgrado in
Kosovo. (ANSA). FS
15/03/2002 22:25

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020316172032163090.html

JUGOSLAVIA: RILASCIATO VICEPREMIER SOSPETTATO SPIONAGGIO

(ANSA-AFP-REUTERS) - BELGRADO, 16 MAR - Il viceprimo ministro
serbo Momcilo Perisic, arrestato giovedi' notte a
Belgrado assieme a un diplomatico americano per sospetto di
''spionaggio e rivelazione di segreti militari'' - iniziativa che ha
provocato polemiche tra le autorita' di Belgrado e una irata
reazione di Washington - e' stato rilasciato oggi dalla magistratura
militare. Perisic e' uscito dal tribunale militare nel primo pomeriggio
e si e' allontanato su un'auto in compagnia del figlio Igor, senza
rilasciare dichiarazioni. Il tribunale militare ha annunciato, in un
comunicato diffuso dall'agenzia Tanjug, di aver rilasciato Perisic - un
ex generale gia' capo di stato maggiore dell'esercito jugoslavo -
e altri due uomini, che erano stati arrestati assieme a lui e al
diplomatico statunitense dai servizi di informazione dell' esercito in
un ristorante della capitale. Il diplomatico era stato liberato ieri,
dopo 15 ore di detenzione. Nel comunicato, il tribunale precisa che,
in seguito all' interrogatorio, il giudice istruttore ha concluso
che ''non c' erano basi giuridiche'' perche' la detenzione dei tre
venisse prolungata ''in questa fase della procedura''. Il procuratore
militare - aggiunge il tribunale - decidera' sul seguito da dare al
procedimento giudiziario, sul quale nello stadio attuale ''non e'
possibile comunicare altri fatti ed elementi'' a causa del segreto
istruttorio. Raggiunto dall'agenzia Beta, Perisic ha confermato di
essere stato rilasciato e ha detto di ''non sentirsi colpevole'', ma
di non poter dire ''niente di piu'''. Il presidente jugoslavo Vojislav
Kostunica aveva dichiarato stamani di essere ''pronto a fare di tutto
per stabilire l' intera verita''' sugli arresti, prospettando una
convocazione del Consiglio supremo dell'esercito, pur aggiungendo
di ritenere che ''la legalita' della procedura di arresto non
dovrebbe essere messa in discussione''. Kostunica aveva definito
la vicenda ''assai delicata, considerate le nostre relazioni delicate
con gli Stati Uniti''. Kostunica, che e' anche comandante supremo
delle Forze armate jugoslave, si era incontrato ieri sera con il
procuratore militare e con il capo dei servizi di informazione
dell' esercito, generale Aca Tomic. Gli Stati Uniti hanno protestato,
dicendosi ''indignati'' per la ''detenzione ingiustificata'' del
loro diplomatico. Il primo ministro serbo Zoran Djindic ha accusato la
dirigenza militare jugoslava di aver fabbricato ad arte uno scandalo
per imbarazzare il Paese, sostenendo che i servizi di
informazione militari, che non avrebbero informato degli arresti ne'
i superiori ne' le autorita' politiche, sono fuori controllo. La
vicenda ha esacerbato la tensione tra il governo Djindjic, riformista
filo-occidentale, e Kostunica, un nazionalista moderato. Il
giornale 'Danas', senza citare fonti, ha scritto che nella '24 ore'
del diplomatico sono state trovate registrazioni audio di riunioni
svoltesi allo stato maggiore dell'esercito. Secondo il ministro
dell'Interno serbo Dusan Mihajlovic, il diplomatico - identificato come
John David Neighbor, primo segretario d'ambasciata - ha detto che
il nastro e' stato messo a sua insaputa nella valigetta.
(ANSA-AFP-REUTERS). DIG
16/03/2002 17:20

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020316201432163242.html

JUGOSLAVIA: RILASCIO PERISIC, ESERCITO RIBADISCE ACCUSE

(ANSA-AFP-REUTERS) - BELGRADO, 16 MAR - Le Forze armate jugoslave
hanno difeso l'arresto del vicepremier serbo Momcilo Perisic - poi
rilasciato oggi pomeriggio dopo quasi 48 ore di detenzione -
accusandolo di aver consegnato allo straniero documenti segreti,
mentre il ministro degli Esteri Goran Svilanovic si e' scusato con
gli Stati Uniti per la vicenda. In un comunicato citato dall'agenzia
Tanjug, lo stato maggiore del'esercito afferma che i servizi di
informazione militari hanno proceduto agli arresti dopo aver seguito,
''per un lungo periodo'', le attivita' del colonnello Miodrag Sekulic,
uno dei fermati. Questi ''offriva senza autorizzazione'' documenti
militari segreti a Perisic, che a sua volta ''aveva consegnato alcuni
di questi (...) a un cittadino straniero''. ''Durante una di queste
azioni, il 14 marzo alle 19:35, gli organi di sicurezza dell'esercito
jugoslavo hanno interrotto tale attivita' illegale'', aggiunge lo
stato maggiore. Quanto ai rapporti con Washington, inaspriti dalla
vicenda, il ministro degli Esteri Goran Svilanovic ha detto alla
radio B-92: ''Ho espresso (all'ambasciatore americano William
Montgomery) le mie scuse personali e quelle del governo jugoslavo
per la procedura contro il diplomatico americano''. Alcuni mezzi
di informazione belgradesi hanno avanzato l' ipotesi che i documenti
asseritamente sequestrati al diplomatico fossero prove contro l'ex
presidente Slobodan Milosevic, sotto processo all'Aja davanti al
Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (Tpi) per genocidio,
crimini di guerra e contro l'umanita'. Tra due settimane, inoltre - il
31 marzo - scade il termine entro il quale, secondo il Congresso degli
Stati Uniti, le autorita' di Belgrado devono consegnare altri
sospettati e dimostrare concretamente la loro cooperazione con il
Tpi, pena la cessazione degli aiuti finanziari Usa. Secondo Ivan
Jankovic, giurista e presidente del Centro di azione anti-guerra di
Belgrado, dietro la vicenda ci sarebbe il tentativo di ambienti
militari di ostacolare la giustizia internazionale. ''I servizi
segreti hanno guidato questo Paese per decenni e ora non vogliono
perdere la loro posizione. Sono pronti a tutto e anche capaci di
causare un incidente internazionale'', ha detto Jankovic all'agenzia
Reuters. Momcilo Perisic e' stato capo di stato maggiore dell'esercito
jugoslavo dal 1994 al novembre 1998, quando Milosevic lo
destitui' dopo le sue critiche sull'operato delle forze serbe in
Kosovo. Il generale fondo' quindi un suo partito, che si uni' alla
coalizione che rovescio' Milosevic nell'ottobre 2000. Nel gennaio
2001 fu nominato viceprimo ministro del governo serbo,
incaricato delle questioni di sicurezza. (ANSA-AFP-REUTERS). DIG
16/03/2002 20:14


>http://www.stratfor.com/fib/topStory_view.php?ID=203509
>
>Serb Arrest Points to Coup Against Djindjic
> 16 March 2002
> Summary
>
>Yugoslav military security service personnel arrested
>Serbian Deputy Prime Minister Momcilo Perisic March 14 on charges of
>espionage. The move was likely part of an effort by Serb
>nationalists to depose pro-Western Serbian Prime
>Minister Zoran Djindjic. Djindjic will probably be able
>to foil the plot, if he can survive the weekend.

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020304195132151676.html

BOSNIA: KARADZIC, FRANCIA ''DUBBI INAMMISSIBILI''

(ANSA) - PARIGI, 4 MAR - La Francia ha definito oggi ''intollerabile
ed inammissibile'' che si rimetta in discussione la sua volonta'
di arrestare Radovan Karadzic, in riferimento alle accuse della stampa
tedesca secondo le quali il tentativo di arrestare l'ex dirigente
serbo bosniaco e' fallito per colpa di un ufficiale francese. ''Tutto
cio' che mira a mettere in questione la nostra volonta' e la nostra
determinazione su questo tema e' intollerabile e inammissibile'', ha
detto il portavoce del ministero degli esteri, Francois Rivasseau. Il
presidente Chirac, ha ricordato, aveva espresso giovedi il suo
''profondo rincrescimento'' per la mancata cattura di Radadzic,
dicendosi certo che ''la prossima volta ci si riuscira'''. (ANSA). TA
04/03/2002 19:51

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020304190232151590.html

BOSNIA: KARADZIC, FRANCESI DI NUOVO SOTTO ACCUSA /ANSA

(ANSA) - SARAJEVO, 4 MAR - La tradizionale devozione alla causa serba
della Francia di Francois Mitterrand al tempo della
guerra in Bosnia (1992-95) sarebbe ancora viva e un ufficiale
francese sarebbe all'origine del fallimento dell'operazione lanciata
giovedi' scorso dalla Forza Nato in Bosnia (Sfor) per catturare
l'ex leader serbobosniaco Radovan Karadzic. Le accuse vengono da
un diplomatico americano citato da un quotidiano tedesco, secondo
cui una conversazione telefonica tra un ufficiale francese e un
funzionario della polizia di Foca avrebbe vanificato l'azione della
Sfor nei dintorni della citta'. Non e' la prima volta che i francesi
vengono accusati di proteggere Karadzic che - in questo tutte le
fonti concordano - in oltre sei anni di latitanza si e' sempre
spostato all'interno dell'area di competenza della Divisione francese,
che comprende anche la zona di Foca. Il caso piu' clamoroso
risale all'estate del 1997 quando si susseguivano con insistenza
le voci circa un'imminente operazione di cattura del ricercato
eccellente, ma i piani - secondo le accuse della stampa americana -
furono abbandonati perche' rivelati a Karadzic dal maggiore
Herve' Gourmelon, immediatamente rimpatriato. Che Gourmelon - prima
portavoce dell'Onu durante la guerra poi come ufficiale di
collegamento con la Sfor - fosse filoserbo era notizia di pubblico
dominio a Sarajevo. E anche che fosse diventato col tempo
intimo di Karadzic e dei suoi consiglieri. Parigi, pero', respinse
le accuse di sabotaggio dei piani Nato ma dovette ammettere che con
i sospetti criminali di guerra aveva avuto ''relazioni che sono
potute sembrare discutibili''. Per sottolineare i tradizionali legami
franco-serbi si ricordano in particolare due episodi. Nel giugno
1992 la visita a sorpresa di Mitterand a Sarajevo, da tre mesi
assediata, fa allontanare il pericolo di un intervento di forza
dell'occidente contro i serbi. Nel novembre 1998 un ufficiale distaccato
alla Nato di Bruxelles, Pierre Bunel, ricalca la celebre frase
dell'ormai defunto presidente - finche' vivro' la Francia non fara' la
guerra alla Serbia - passando a Belgrado i piani d'intervento
dell'Alleanza sul Kosovo nel caso non avesse ritirato le truppe dalla
provincia. Oggi a Sarajevo, la Sfor ha smentito una qualsiasi fuga
di notizie relativa all'operazione di giovedi' scorso nei dintorni di
Foca e comunque, secondo fonti diplomatiche occidentali, l'operazione
non sarebbe stata lanciata per la cattura di Karadzic ma
come forma di pressione per indurlo a consegnarsi spontaneamente,
evitando scontri e il pericolo di spargimenti di sangue. Lo
confermano, secondo le stesse fonti, le modalita' con cui l'azione
e' stata condotta: la platealita' e la grande visibilita' di uomini e
mezzi blindati, carri armati ed elicotteri, le perquisizioni porta a
porta di interi villaggi, tutto si differenzia da precedenti operazioni
di
cattura dei sospetti criminali di guerra: Momcilo Krajisnik fu sorpreso
nel sonno alle tre di mattina nella casa dei genitori a Pale da
commando che lo portarono via in pochissimo tempo e prima che la
popolazione locale se ne potesse accorgere. (ANSA) COR*VD
04/03/2002 19:02

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020304163232151277.html

BOSNIA: KARADZIC; NATO, SOLO SPECULAZIONI SU 'FUGA NOTIZIE'

(ANSA) - BRUXELLES, 4 MAR - ''Sono pure speculazioni, non c'e'
alcuna prova a nostra conoscenza per corroborarle'': lo ha
affermato questo pomeriggio a Bruxelles il segretario Nato George
Robertson, dopo le informazioni riportate da diversi organi di
stampa circa una presunta fuga di notizie durante le operazioni
lanciate nei giorni scorsi in Bosnia dalla Sfor per cercare di catturare
Radovan Karadzic. Al termine di un colloquio con il comandante
supremo delle forze Nato in Europa, il generale Usa Joseph
Ralston, Robertson ha dichiarato che ''le notizie riportate dalla
stampa oggi circa una fuga di notizie verso le autorita'
serbo-bosniache sul raid di Celebici sono pure speculazioni:
non c'e' alcuna prova a nostra conoscenza per corroborarle''. Stando
al capo della missione di osservatori diplomatici Usa in Kosovo,
Shaun Byrnes, citato dal quotidiano tedesco 'Hamburger
Abendblatt', un ufficiale francese della Sfor, in una telefonata
con un ufficiale della polizia serbo-bosniaca, avrebbe dato
informazioni sull'operazione in corso contro Karadzic. Fonti Nato
avevano indicato questa mattina che la Sfor stava ''verificando le
informazioni di stampa'' sulla vicenda. (ANSA). CEF
04/03/2002 16:32

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020304131632150940.html

BOSNIA: KARADZIC, VERIFICA NATO SU PRESUNTA 'FUGA NOTIZIE'

(ANSA) - BRUXELLES, 4 MAR - La Sfor, la forza di pace a guida
Nato in Bosnia, ''sta verificando le informazioni di stampa'' su
una presunta fuga di notizie durante le operazioni lanciate la
settimana scorsa per tentare di catturare l'ex-leader serbo- bosniaco
Radovan Karadzic, ricercato dal Tribunale dell'Aja per crimini di
guerra nella ex Jugoslavia (Tpi). Lo hanno indicato oggi a Bruxelles
fonti alleate. ''Stiamo verficando: per ora ci sono solo notizie
di stampa. Se opportuno, sara' avviata poi una inchiesta'' hanno
precisato le fonti. Stando al capo della missione di osservatori
diplomatici Usa in Kosovo, Shaun Byrnes, citato dal quotidiano
tedesco 'Hamburger Abendblatt', un ufficiale francese della Sfor,
in una telefonata con un ufficiale della polizia serbo-bosniaca,
avrebbe dato informazioni sull'operazione in corso contro Karadzic.
(ANSA). CEF
04/03/2002 13:16

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020303214332150652.html

BOSNIA: KARADZIC; CATTURA FALLITA PER TELEFONATA, FONTE USA

(ANSA-AFP) - AMBURGO (GERMANIA), 3 MAR - Un ufficiale francese e'
all'origine del fallimento dell'operazione lanciata
giovedi' scorso dalla Forza Nato in Bosnia (Sfor) per catturare
l'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, secondo un
diplomatico americano citato dal quotidiano tedesco 'Hamburger
Abendblatt' in edicola domani. ''Un ufficiale francese ha vanificato
l'azione'', ha detto al giornale Shaun Byrnes, capo della missione
degli osservatori diplomatici statunitensi in Kosovo. Un altro
diplomatico di un Paese dell'Europa occidentale (non identificato)
che partecipa alla Sfor ha spiegato al quotidiano amburghese che
un ufficiale francese aveva parlato per telefono, alle 6:26 di
giovedi' mattina, con un ufficiale superiore della polizia
serbo-bosniaca
a Foca. Secondo quella che viene presentata come l'intercettazione
fatta da uno dei Paesi della Sfor - come avviene per tutte le
conversazioni telefoniche attraverso cellulari - l'ufficiale serbo
avrebbe chiesto al suo interlocutore: ''Che succede? Perche' la Sfor
sta pattugliando qui tutta la notte?''. L' ufficiale francese avrebbe
risposto: ''Foca e dintorni sono sempre interessanti per noi, oggi
in particolare''. ''Perche?'', avrebbe chiesto il serbo. ''E' noto
a tutti'', avrebbe replicato il francese. Due successive operazioni
lanciate dalla Forza di stabilizzazione Nato in Bosnia giovedi'
e venerdi' - presso la localita' di Celebici, non lontano dalla
frontiera
con il Montenegro - sono fallite. La ricerca dell'ex leader politico
dei serbi di Bosnia e' ''tuttora in corso'', ha detto oggi un
portavoce della Sfor, senza fornire particolari. Karadzic e' ricercato
dal Tribunale penale internazionale dell'Aja sulla ex Jugoslavia
(Tpi), che lo accusa di genocidio e crimini di guerra per il conflitto
in Bosnia (1992-95). (ANSA- AFP). DIG
03/03/2002 21:43

> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20020228194132148218.html

BOSNIA: COLPO A VUOTO DELLA NATO CONTRO KARADZIC / ANSA

(ANSA) - SARAJEVO, 28 FEB - E' fallita questa mattina un'operazione
lanciata dalla Nato nel sud est della Bosnia per la cattura
di Radovan Karadzic, ricercato dal Tribunale penale internazionale
per genocidio e crimini contro l'umanita'.
Dopo una segnalazione di intelligence, le truppe della Sfor, in
prevalenza americane, hanno compiuto una massiccia incursione nel
villaggio di Celebici (nella Republika Srpska), ma poi hanno dovuto
ammettere che ''Karadzic non e' stato trovato in quella localita'''
e accontentarsi del sequestro di armi in tre depositi illegali.
Nonostante in passato siano circolate voci di analoghe fallite
azioni, e' la prima volta che la Forza di stabilizzazione della Nato
(Sfor) ammette di aver tentato di catturare l'ex leader serbo
bosniaco, latitante da oltre sei anni. Anche se non riuscita - ha detto
la Sfor - l'operazione dimostra ''le capacita' e la determinazione
della Forza di pace per arrestare, con la forza se necessario, le
persone accusate di crimini di guerra''.
L'operazione e' scattata all'alba di oggi quando decine di blindati
hanno circondato Celebici, a est da Foca presso il confine
montenegrino, bloccando tutte le vie d'accesso, e dei commando si
sono calati dagli elicotteri nella frazione di Jecmenista. Sono
state interrotte le linee telefoniche, l'erogazione di energia
elettrica e verso le otto sono incominciate le perquisizioni, mentre
diversi
elicotteri sorvolavano la zona.
''Hanno perquisito 40 edifici - ha detto il premier serbo bosniaco
Mladen Ivanic, che ha protestato per il ''comportamento
violento'' della Forza di pace - in 18 dei quali sono entrati
usando l'esplosivo''.
Secondo le fonti locali, i soldati hanno fatto irruzione anche nella
chiesa di Celebici, e' stata chiusa la scuola e a tutta la popolazione
e' stato impedito di uscire dalle abitazioni.
Radovan Karadzic e il suo comandante militare Ratko Mladic sono
stati incriminati dal Tribunale dell'Aja (Tpi), per la prima volta,
nell'estate del 1995 con l'accusa di genocidio e crimini contro
l'umanita', ma per molto tempo, nonostante alcune voci, sembrava
mancare completamente la volonta' politica dell'occidente di
assicurarli alla giustizia.
Le pressioni per la cattura o la resa di Karadzic si sono intensificate
da quando e' iniziato il processo all'Aja all'ex presidente
jugoslavo Slobodan Milosevic. Nelle ultime settimane si sono susseguite
le voci circa i movimenti del ricercato eccellente proprio nel
sudest della Bosnia dove oggi si e' svolta l'operazione della Sfor,
in prossimita' di quel confine montenegrino che Karadzic
passerebbe di frequente per andare nel suo paese d'origine dove vivono
la madre e il fratello.
La comunita' internazionale e in particolare gli Stati Uniti stanno
cercando di tagliare i canali ''semi-ufficiali'' di finanziamento per la
sua scorta, e si sono intensificate le pressioni sulle autorita'
serbobosniache per la sua cattura e quella di altri venti ricercati
dalla
giustizia internazionale.
Analogamente sono aumentate le pressioni su Belgrado per l'arresto
di Mladic che - secondo le ripetute affermazioni del Tpi - vive
in Serbia sotto la protezione dell'esercito jugoslavo.
Ieri un settimanale serbobosniaco ha scritto di una ''ultima offerta''
a Karadzic, che gli sarebbe stata fatta due settimane fa
dall'amministrazione Usa e dal Tpi, di consegnarsi volontariamente
entro la fine di marzo in cambio di uno sconto sui capi d'accusa.
Poiche' Karadzic non avrebbe dato alcuna risposta, il giornale ha
annunciato ieri un'imminente tentativo di cattura da parte delle
teste di cuoio britanniche, sostenute da unita' speciali americane.
(ANSA) COR*VD
28/02/2002 19:41


THE TIMES LONDON

March 04, 2002

Phone trap for French 'traitor' who saved Karadzic
By Daniel McGrory

NATO chiefs are investigating claims that a French Army captain tipped
off
sympathisers of Radovan Karadzic that special forces were launching a
raid on his mountain hideout last week.
It is said that the betrayal by the French officer in a telephone call
to a
senior Bosnian policeman gave the war crimes suspect and his entourage
just
enough time to escape as US Special Forces were closing in.

British Intelligence reportedly monitored the conversation between the
French captain, who has not been named, and the senior police officer
based
in Foca, who passed on the warning immediately to one of Dr Karadzicâ??s
bodyguards.

As a Nato enquiry began yesterday, the role of some in the French
contingent
was under scrutiny amid longrunning allegations that officers with
pro-Serb
sympathies have compromised previous attempts to arrest the 57-year-old
former Bosnian Serb President, who is wanted on charges of genocide by
the
International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia in The Hague.

Last year a French Army officer was jailed for treason for passing Nato
secrets to the Serbs during the Kosovo War.

This latest accusation will cast further doubt on Natoâ??s ability to
capture Dr Karadzic and his wartime military commander, General Ratko
Mladic.

The French captain is alleged to have telephoned his Bosnian Serb ally
at
6.26am on Thursday morning, just as helicopters carrying the American
troops were taking off from their base at Tuzla and armoured vehicles
belonging to the Nato-led peacekeeping force were sealing off all routes
leading to Celebeci, where Dr Karadzic was said to have been hiding in a
lumber factory.

Security sources who have heard the brief conversation say that the
Bosnian
policeman sounds suprised and somewhat indignant at being telephoned so
early at home in Foca and asks the Frenchman, who he clearly knows:
â?¶What
do you want? Why are you calling me?â?» The captain, who is in Bosnia as
part
of the Sfor stabilisation force, quickly replies: â?¶You should pay
attention
to Foca.â?»

Clearly puzzled by the remark, the policeman asks why and is told:
"You know Foca is always of interest to us.â?»

The hilltop town, 40 miles southwest of the capital, Sarajevo, remains a
bastion of support for Dr Karadzic and others on the run from the war
crimes
tribunal. The former child pscyhiatrist is believed to regularly use
hideouts in Foca.

The Bosnian policeman is then heard muttering his thanks to the French
traitor and immediately telephones one of the leaders of Dr Karadzicâ??s
private army of bodyguards.

His entourage were staying just six miles away in Celebeci, a remote
hilltop village, where Intelligence sources say that Dr Karadzic and
around 80 of his staff and his armed minders had arrived late on Tuesday
night.

They had appeared in a fast-moving column of 4 x 4 vehicles, with Dr
Karadzic in a Range Rover with blacked-out windows. It is thought that
they had slipped across the border from his native Montenegro, where his
mother still lives and where he now spends most of his time.

A Nato spy in Celebeci reported â?¶eye contactâ?» with Dr Karadzic and
two hours before the helicopters took off on their mission there was
â?¶hard
Intelligenceâ?» that he had not moved.

The revelation that the police chief in Foca could so easily contact Dr
Karadzicâ??s camp is evidence of why Nato forces have repeatedly failed
to
bring the wartime leader to justice, with leaks within its own ranks and
collaboration with local security authorities.

Security sources say that after the tip-off, bodyguards pushed Dr
Karadzic
into one of three indentical vehicles, which set off in different
directions across mountain tracks as they were not sure how close Nato
troops had reached. Others stayed behind and there are reports of them
fighting a long battle with US Special Forces as they escaped through
the
forests.

One of Dr Karadzicâ??s senior bodyguards boasted at the weekend that
they were also able to monitor Natoâ??s radio transmissions, which
helped
them to pick which route to use for their leader. Western security
sources
doubt that claim and say that it was solely the treachery of the French
officer that was to blame.

For the past 48 hours Nato chiefs have been investigating the
intercepted
telephone call to decide if this was â?¶an accident or betrayalâ?». One
Nato source said: â?¶It could have been a courtesy call from the French
officer to warn a local police chief not to be surprised by the sight of
lots of Nato armour and the fact that a couple of minutes after this
call,
all the phones would be cut off as well as power and water.

"But after careful analysis it does seem this was betrayal. The
question we have to ask is why the officer did it and we stop it
happening
again.â?»

A Nato inquest was already under way after some in the alliance
criticised US military chiefs for taking so long to react to the tip-off
that Dr Karadzic was in Celebeci and then insisting that only American
troops should have the glory of making the capture.

Last night Nato would not say where the French suspect was being held
or what would be done with him.



+++ NATO-Offizier warnte Karadzic +++

BELGRAD, 4. März 2002. Der ehemalige Präsident der Republika
Srpska Radovan Karadzic wurde von einem NATO-Offizier vor
der Verhaftung gewarnt. Wie der enge Vertraute Karadzics
Miroslav Toholj erklärte, wurden die Sicherheitsleute von
Karadzic daraufhingewiesen, dass etwas geschehen sollte.
Darufhin wurde die notwendigen Massnahmen für die Sicherheit
Karadzics getroffen.

Toholj ist der Vizepräsident des Internationalen Komitees
zur Wahrheit über Radovan Karadzic.

TANJUG / AMSELFELD.COM




+++ Karadzic-Festnahme: Franzosen als Sündenbock der USA +++

LONDON, 9. März 2002. Die konservative britische Tageszeitung
"Guardian" berichtet, daß die USA absichtlich französische
Offiziere der Sabotage bei der versuchten Festnahme von Radovan
Karadzic beschuldigten. Unter Berufung auf Militärkreise wird
über die Empörung der Franzosen berichtet, die den Amerikanern
als Sündenbock für deren mißlungene Mission dienen sollten.

SRNA / AMSELFELD.COM

LA NATO - CHE AVEVA PROGRAMMATO L'ATTACCO ALLA RF
DI JUGOSLAVIA CON ALMENO UN ANNO DI ANTICIPO -
SMARRISCE CD-ROM CONTENENTE I PIANI PER LA AGGRESSIONE


Feature - Stern/Guardian report on lost NATO computer, March 2, 2002
Did NATO begin planning the bombing of Yugoslavia a year before it
actually happened?
Fascinating story about war in the electronic age. If true, none of
what you heard about the bombing was true...(Guardian Feb 21, 2002).

> http://www.guardian.co.uk/Archive/Article/0,4273,4360126,00.html

CD-rom of key Nato secrets feared sold

John Hooper in Berlin
Guardian

Thursday February 21, 2002


The United States military's European
Command last night appealed for the
return of a CD-rom said to be packed
with a wealth of secret military
information on the Balkans.
In a report to be published today, the
German magazine Stern said the disk had
turned up in a laptop computer auctioned
on the internet.
The details on the disk were apparently
compiled for Nato's bombing of Kosovo.
US European Command, based in Stuttgart,
said: "If someone says that they
have classified information, they should
safeguard that information and turn it in
to the appropriate authorities". It
would not say whether a CD was missing or an
investigation was planned.
Stern said the disk carried a "Nato secret"
classification. It suggested that
American forces were preparing for the
conflict almost a year before the first
bomb was dropped. Stern said the CD
contained plans, aerial photographs and
the geographical coordinates of 53
potential military targets in Serbia,
Montenegro and Bosnia-Herzegovina.
There were indications on the disk
that the data had been compiled between
April and September 1998, and that they
had been put on the CD in February
1999, the month before Nato began bombing.
The targeting of sites in Bosnia, a
Nato-friendly country, suggests a belief that
Slobodan Milosevic might have tried to
seize installations there.
The laptop containing the disk was
reportedly bought for just DM118 (£38) in
an internet auction by someone in Herten,
near Düsseldorf.
Stern said the seller, from Schweinfurt
in Bavaria, said he had bought the
computer in an army surplus sale.


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