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<< NATO stands by Ukraine against Russia's aggression >>

0) NEWS: Convoglio umanitario russo / Donetsk come Stalingrado / Situazione umanitaria allarmante
1) Chi di sanzioni ferisce… (Giulietto Chiesa)
2) La ploutocratie occidentale s’en va en guerre… à l’ours (Pepe Escobar)
3) Gli Usa e i clan dietro alla guerra civile in Ucraina (Fabrizio Poggi)
4) NATO STANDS BY UKRAINE: Secretary General in Kiev / Il Canada inizia la fornitura di attrezzature militari in Ucraina / NATO plane arrives in Ukraine with $4.5 mn worth of military aid
5) Ukrainian Nazis and the ‘Commissar Order’ (Victor Shapinov / Borotba)


Leggi anche / read also:

Posljedice ruskih sankcija po Crnu Goru (Srđan Janković, 07.08.2014)

Ukraine crisis: the neo-Nazi brigade fighting pro-Russian separatists (By Tom Parfitt, The Telegraph, 11 Aug 2014)
Kiev throws paramilitaries – some openly neo-Nazi - into the front of the battle with rebels…

Ignoring Ukraine: Is Mass Murder America's Legacy to the World? (6/lug/2014)

Strage di Odessa. I pompieri lasciarono che gli antifascisti bruciassero vivi
Luca Fiore, 11 Agosto 2014

Margarita Zeidler, volontaria tedesca nella milizia popolare: se il Donbass verrà sconfitto i fascisti potranno perseguire l'obiettivo finale, che è Mosca
Маргарита Зайдлер: Конечная цель фашистов - не Донецк, а Россия
http://www.kp.ru/daily/26267.5/3145047/

In Donbass the memory monument to heroes of the Second World War is destroyed
На Донбассе уничтожен монумент памяти героям ВОВ.
TEXT AND VIDEO: http://tvzvezda.ru/news/vstrane_i_mire/content/201408100222-r7i7.htm

Ukraine Crisis | Ukr. Govt. Turning Their Soldiers Into Drug Addicts | English Subtitles (10/ago/2014)
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=oPXpEplMVCU

Le sanzioni di Putin bloccano gli scambi Verona-Mosca (V. Zanetti, L'Arena 09.08.2014)
Stop all'ortofrutta sulla piazza scaligera: a rischio 50 milioni Giomaro: «Per aggirare i divieti  si pensa ad una base in Serbia»
http://www.larena.it/stories/Economia/824577_le_sanzioni_di_putin_bloccano_gli_scambi_verona-mosca/

Kiev Looks for Cannon Fodder (Vladislav Gulevich)
http://rickrozoff.wordpress.com/2014/08/08/kiev-looks-for-cannon-fodder/

Con l’Ucraina antifascista, sostegno del PC alla carovana della Banda Bassotti (9 agosto 2014)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/08/09/con-lucraina-antifascista-sostegno-del-pc-alla-carovana-della-banda-bassotti/

NO to outlawing the Communist Party of Ukraine / NO alla messa fuorilegge del Partito Comunista d’Ucraina
http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/24392-no-alla-messa-fuorilegge-del-partito-comunista-ducraina.html

New Communist Party of Yugoslavia,  Solidarity with the CPU: Fascism will not pass

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Bruxelles contro Mosca: nessuna missione umanitaria nel Donbass (Redazione Contropiano, 11 Agosto 2014)

Lavrov: l'azione umanitaria nel sudest è stata concordata con Kiev e la Croce Rossa internazionale (11/8/2014)

Vladimir Putin: la Russia invia in Ucraina un convoglio umanitario (11/8/2014)

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Donetsk è accerchiata: «Faremo come a Stalingrado» 

di Fabrizio Poggi - su Il Manifesto del 10.8.14

Sempre più tragica la situazione nel bacino del Donbass. Secondo Ria Novosti, il primo ministro della Repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, nel riconoscere che Donetsk è completamente circondata comunica che le milizie non intendono arrendersi e, «come a Stalingrado» combatteranno fino all’ultimo. Già nella prima parte della giornata la città era stata bombardata due volte e un civile era morto. Si era parlato anche dell’ingresso delle truppe governative a Krasnij luch, con il completo accerchiamento di Donetsk; ma in serata le milizie hanno ripreso il controllo della cittadina e Andrej Purghin, vice primo ministro, ha dichiarato che «Donetsk è da tempo assediata, ma non bloccata ed è aperto il corridoio di Makeevka» da cui fuggono i civili. A Lugansk - da 8 giorni senza luce né acqua; il 7 agosto bombardata per 22 ore continue - una bimba di 6 anni è stata uccisa delle artiglierie, mentre, come confermano anche gli osservatori Osce, i familiari seppelliscono le vittime nei propri orti. Sul fronte della guerra di nervi (pare cercarsi un casus belli), la marina rivela che forze antisommergibile hanno scoperto fatto allontanare nel mar di Barents un sottomarino della marina Usa.

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L’Onu: in Ucraina situazione umanitaria allarmante (Franco Fracassi, 10 agosto 2014)
Quasi novecentomila rifugiati, un quinto della popolazione che da quattro mesi è coinvolta, suo malgrado, nella guerra. Il conto dei morti sale a 1.367. Gli ospedali al collasso, il settanta per cento di medici e infermieri sono fuggiti…
http://popoffquotidiano.it/2014/08/10/lonu-in-ucraina-situazione-umanitaria-allarmante/

Ucraina: i golpisti bombardano Donetsk e Lugansk, catastrofe umanitaria
Marco Santopadre, 10 Agosto 2014
http://contropiano.org/internazionale/item/25720-ucraina-i-golpisti-bombardano-donetsk-e-lugansk-catastrofe-umanitaria


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Chi di sanzioni ferisce…

di Giulietto Chiesa, 11/08/2014

Mosca risponde alle sanzioni con sanzioni di ritorno. È una svolta clamorosa, senza precedenti. Indica che Putin non intende arretrare di un solo passo. Chiuse, per un anno, tutte le importazioni di ogni tipo di generi alimentari da Stati Uniti, Europa, Australia, Canada, Norvegia. Niente più importazioni di carne, pesce, latte e latticini, frutta e verdura. Gli USA perdono poco, ma gli europei perdono molto. A occhio e croce una ventina di miliardi di €.

I più colpiti sono la Polonia, l'Italia, il Belgio, l'Olanda, la Spagna. L'Italia potrebbe rimetterci circa un miliardo di €. Grazie Matteo, ottimo lavoro. Firmato Kerry. La Russia ha ricevuto un colpo duro dalle sanzioni occidentali e risponde con un colpo duro, che ricade soprattutto sugli europei. Così imparano a fare meglio i loro conti. E Putin si rivolge non solo ai paesi amici del BRICS, ma soprattutto all'America Latina. Brasile, Cuba, Nicaragua, Cile, Argentina, Venezuela, Uruguay, Bolivia. Non sarà facile, ma servirà a incentivare la produzione interna e a farsi nuovi partner commerciali.

La Russia ha i mezzi per pagarsi l'isolamento in cui gli USA stanno cercando di chiuderla. In ogni caso Mosca dimostra di ragionare in termini non meno globali di quelli americani. I toni di Putin restano calmi e freddi, ma la sostanza dello scontro si fa molto dura. E altre contro-sanzioni si annunciano (se Washington insisterà): Mosca annuncia che chiuderà il suo spazio aereo a tutte le compagnie occidentali che lo attraversavano da ovest all'estremo oriente. Niente più sorvolo della Siberia. E Kiev si vede vietato il passaggio dei suoi aerei.

Misura che saranno costose per tutti, anche se la Russia ci perderà qualcosa. Ma a quanto pare Mosca è convinta che si sta andando a una confrontazione drammatica e anticipa le proprie intenzioni: risponderemo colpo su colpo.

"C'è una guerra all'orizzonte", ha detto un portavoce di Putin dopo la sentenza di un incompetente tribunale olandese che ha intimato alla Russia la restituzione di 50 miliardi a Khodorkovskij, il miliardario oligarca ex proprietario della Yukos, "cosa volete che conti quella sentenza"?

Mosca e Pechino sembrano ormai convinte che l'America non ce la fa più a tenere in riga il mondo intero. E la stessa America appare divisa. Obama soffre di un impressionante rating di impopolarità: solo il 40% dei suoi sudditi lo approva. Chi dirige l'orchestra di guerra sono i neocon americani, che di Obama se ne infischiano e stanno preparando lo show-down a partire dall'Ucraina. Poroshenko, il loro uomo, annuncia che, una volta demoliti i terroristi filo russi (così li chiama) partirà all'assalto della Crimea. E lì Putin non starà a guardare e metterà a terra tutta l'aviazione ucraina. Non saranno fuochi d'artificio. Ma intanto l'esercito di Kiev sta subendo gravi colpi sul piano militare. Dunque a Mosca si attendono altre provocazioni nelle prossime settimane. Le sanzioni russe di oggi sono il preavviso alla Nato: "State attenti, perché noi risponderemo".

Si sarà notato che è calato il silenzio sul Boeing malaysiano abbattuto. Sono già passate due settimane e gli esperi occidentali tacciono. Si cerca di coprire, finchè si può, un enorme scandalo che sta per scoppiare. E se fosse vero che il Boeing fu abbattuto da un caccia ucraino? Come spiegare al mondo e agli europei, che Kiev e Washington hanno mentito? Come farà l'Europa a riconoscere di avere sostenuto un governo di terroristi nazisti? Ecco spiegato il silenzio, anche perché le scatole nere ci sono, e sono intatte. E le foto dei rottami dell'aereo, già analizzate in alta definizione da centinaia di esperti, proprio questo dicono.

Ma non finisce qui. Putin ha accettato di prolungare per tre anni la richiesta di asilo di Edward Snowden. E le rivelazioni di Snowden ci dicono che il leader proclamato del Califfato dello Stato Islamico dell'Irak e del Lavante (ISIL), tale Al Baghdadi, fu prigioniero di Guantanamo Bay dal 2004 al 2009, e fu assunto dai servizi USA e dal Mossad come loro collaboratore. I soldi dell'ISIL sono sauditi e katarioti, ma la mente è americana. E anche l'attacco israeliano contro Gaza - la fonte è ancora Snowden - è stato pianificato anche grazie a finanziamenti erogati da Washington.

Insomma, dietro ogni punto caldo c'è la NSA, anche se i media occidentali la mettono sul lacrimoso e l'umanitario, fingendo stupore, commiserazione e cordoglio per il massacro di vicili a Gaza. Putin ha detto una frase significativa nei giorni scorsi: "Noi vediamo bene quello che sta accadendo". Detta per chi doveva sentire. Cioè, non siamo distratti, ci prepariamo. Suggerirei di credergli, almeno su questo punto. Le regole, in tutta questa brutta storia non le ha rotte lui. E buon viaggio intorno al sole, visto che per ora la Terra gira.

Giulietto Chiesa



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La ploutocratie occidentale s’en va en guerre… à l’ours

Pepe Escobar

9 août 2014

Le statu quo de l’après-guerre froide en Europe de l’Est, sans parler de l’Europe de l’Ouest, est maintenant mort et enterré.

Pour la ploutocratie occidentale, le 0,00001 % au sommet de la pyramide, les véritables Maîtres de l’Univers, la Russie est la récompense ultime : un immense trésor regorgeant de ressources naturelles, de forêts, d’eau limpide, de minéraux, de pétrole et de gaz naturel. De quoi procurer à tout amateur du jeu de guerre orwellien-panoptique au sein de la NSA et de la CIA des moments de pure extase. Mais comment va-t-on s’y prendre pour bondir sur la proie et tirer profit d’un butin aussi impressionnant ?
C’est ici qu’entre en scène le globoflic Otan. Tout juste après avoir reçu, sans aucun égard, un coup de pied à son arrière-train collectif par des guerriers montagnards armés de kalachnikovs, l’Organisation du traité de l’Atlantique Nord amorce rapidement un « pivot » vers la Russie, le même sempiternel jeu déjà proposé par Mackinder et Brzezinski. La feuille de route sera établie au cours du sommet de groupe au début de septembre au pays de Galles.
Dans l’intervalle, la tragédie du vol MH17 est en train de se métamorphoser rapidement. En conjuguant les constatations sur place d’un observateur de l’OSCE canadien (dans la vidéo à écouter attentivement indiquée en note [1]) à l’analyse d’un pilote allemand indiquée en note [2], il est fort probable que ce soit le feu d’un canon automatique de calibre 30, dont les SU-25 ukrainiens sont équipés, qui a touché le cockpit du vol MH17, entraînant une décompression massive et l’écrasement de l’avion.
Aucun missile donc, pas même de R-60M air-air, et encore moins de missile BUK (l’objet de toute la manipulation frénétique initiale des Américains). La nouvelle explication possible est corroborée par des témoins sur place interviewés dans le dorénavant fameux reportage de la BBC « effacé » [3]. Bref, une opération sous fausse bannière planifiée par les États-Unis et mal exécutée par Kiev. On imagine à peine les répercussions géopolitiques d’une ampleur tectonique si la fausse bannière venait à être intégralement dévoilée.
La Malaisie a remis les enregistrements de vol au Royaume-Uni, autant dire à l’Otan. Il faut donc s’attendre à ce que la CIA les manipule. Le vol AH5017 d’Air Algérie s’est écrasé après le vol MH17. Pourtant, l’analyse s’y rapportant a déjà été rendue publique. Pourquoi donc l’analyse et la manipulation des boîtes noires du vol MH17 prennent-elles tant de temps ?
Le jeu des sanctions lui, se poursuit. La Russie demeure coupable, sans la moindre preuve, et doit être punie. L’UE suit aveuglément la voix de son maître et a adopté à l’encontre de la Russie toutes les dures sanctions qui faisaient l’objet des discussions des pays membres la semaine dernière.
Il y a pourtant des échappatoires. Moscou aura un accès limité aux marchés transigés en dollars US et en euros. Les banques que possède l’État russe ne peuvent plus vendre d’actions et d’obligations à l’Occident. Pourtant, la Sberbank, la plus importante de Russie, n’est pas sanctionnée.
À court et moyen terme, la Russie devra s’autofinancer. Mais les banques chinoises peuvent facilement en lieu et place effectuer ce genre de prêt. Il ne faut pas oublier le partenariat stratégique entre la Russie et la Chine. C’est comme si la Russie avait besoin d’une nouvelle preuve que la seule façon de procéder, c’est de faire de plus en plus abstraction du système basé sur le dollar US.
Les pays membres de l’UE vont souffrir, et pas à peu près. BP a une participation de 20 % dans Rosneft et rue déjà dans les brancards. Exxon Mobil, Statoil (Norvège) et Shell seront aussi affectés. Les sanctions ne touchent toutefois pas l’industrie gazière. Si cela avait été le cas, la stupidité contre-productive de l’UE aurait été propulsée à des sommets intersidéraux. La Pologne, qui blâme Moscou de manière hystérique pour à peu près tout ce qui se passe sous le soleil, reçoit environ 80 % de son gaz de la Russie. Les pays baltes, qui sont tout aussi vindicatifs, et la Finlande, dépendent de la Russie à 100 %.
L’interdiction qui frappe les produits à double usage (civil et militaire) affectera sérieusement l’Allemagne, le principal pays exportateur de l’UE à la Russie. En matière de défense, le Royaume-Uni et la France vont écoper. Le Royaume-Uni n’a rien de moins que 200 permis de vente d’armes et de dispositifs de lancement de missiles à la Russie. Puis la vente des navires d’assaut Mistral à la Russie, un contrat de 1,2 milliard d’euros (1,6 milliard de dollars US) ira de l’avant.

Pendant ce temps, sur le front de la diabolisation…

La manipulation des faits de la Associated Press, qui passe pour des « analyses », est distribuée dans les journaux du monde entier : une collection de clichés [4] en quête désespérée d’une thèse. Dmitri Trenin [5], du Carnegie Moscow Center, soucieux de la main qui le nourrit, dit quelques vérités, mais a presque tout faux. David Stockman [6] a au moins le mérite de déconstruire les mensonges de l’État va-t-en-guerre.
Mais c’est à Sergei Glazjev [7], conseiller économique de M. Poutine, que revient la palme de la franchise. Une de ses principales thèses est que les entreprises européennes devraient veiller scrupuleusement à leurs intérêts au moment même où les États-Unis cherchent à « déclencher une guerre en Europe et une Guerre froide contre la Russie ».
Mais c’est la vidéo indiquée en note [8] qui est une véritable bombe, livrée par M. Glazjev de façon calme et posée. Écoutez-la attentivement. Une réévaluation détaillée des propos de M. Glazjev, qui remontent maintenant à des semaines, de pair avec certains commentaires pertinents indiqués en note [9], mènent tout droit à l’inévitable conclusion : des secteurs clés de la ploutocratie occidentale veulent une guerre encore mal définie avec la Russie. Ce que confirme d’ailleurs le Saint-Graal du journalisme [10], qui ne fait confiance en rien tant que ce n’est pas officiellement démenti.
Le plan A de l’Otan consiste à installer des batteries de missiles en Ukraine, dont il est d’ailleurs question en détail en cette période préparatoire au sommet de l’Otan début septembre au pays de Galles. Il va sans dire que si ce projet va de l’avant, la ligne rouge de Moscou sera franchie, et de loin, car il laisse entendre une capacité de première frappe contre les zones frontalières de l’ouest de la Russie.
Dans l’intervalle, le plan A à court terme de Washington est de créer un fossé entre les fédéralistes de l’est de l’Ukraine et la Russie. Ce qui implique un financement progressif direct en faveur de Kiev, parallèlement à la levée et à l’armement massif, par l’entremise de conseillers américains déjà sur place, d’une force armée de substitution imposante (comptant près de 500 000 membres d’ici la fin de l’année, selon les projections de M. Glazjev). Les résultats sur le terrain seraient de confiner les fédéralistes à une zone très restreinte. Le président ukrainien Petro Porochenko a annoncé officiellement que cela devrait se faire d’ici le début septembre, sinon à la fin de 2014.
Aux États-Unis et dans une bonne partie de l’UE, une monstruosité grotesque a pris de l’ampleur, soit de dépeindre M. Poutine comme un nouveau Oussama Ben Laden stalinien. Jusqu’à maintenant, sa stratégie par rapport à l’Ukraine a été de faire de lui un Vlad Lao Tseu, en faisant preuve de patience tout en observant le gang de Kiev se mettre les pieds dans les plats [11], et en essayant de trouver une solution politique de manière civilisée avec l’UE.
Un revirement de jeu est maintenant possible, avec les preuves qui s’accumulent relayées par M. Glazjev et les services du renseignement russe à M. Poutine, à savoir que l’Ukraine est un champ de bataille ; qu’il y a un effort concerté vers un changement de régime à Moscou ; qu’il y a un effort concerté vers une déstabilisation de la Russie ; et qu’une provocation pure et simple est même envisageable.
Moscou, de concert avec ses alliés des BRICS, cherche activement à faire abstraction du dollar US, qui est le fer de lance d’une guerre économique parallèle menée par les États-Unis, qui carbure à l’impression de billets verts sans valeur. Les progrès sont lents, mais tangibles, car en plus des BRICS, les aspirants BRICS, le G-77, le Mouvement des non-alignés (MNA), bref, tout l’hémisphère sud en a complètement marre du harcèlement incessant de l’Empire du Chaos et aspire à un nouveau paradigme en matière de relations internationales. Les États-Unis comptent sur l’Otan, qu’il manipule à volonté, sur Israël, le chien enragé, et peut-être aussi sur le Conseil de coopération du Golfe, formé des pétromonarchies sunnites qui collaborent au carnage en cours à Gaza, qui peut être acheté ou réduit au silence par un simple tapotement sur les doigts.
La tentation d’envahir l’est de l’Ukraine en 24 heures et de réduire en poussière les milices de Kiev doit être surhumaine pour M. Poutine. La démence à profusion qui va en s’empirant, les missiles balistiques en Pologne et bientôt à Kiev, les bombardements aveugles de civils dans le Donbass, la tragédie du vol MH17 et la diabolisation hystérique de l’Occident ne font rien pour arranger les choses.

La patience de l’ours a des limites

M. Poutine mise toutefois sur le long terme. L’occasion de frapper vite et fort est passée. Ce mouvement de kung-fu aurait fait en sorte que l’Otan se serait retrouvée devant un fait accompli et le nettoyage ethnique de huit millions de Russes et Russophones dans le Donbass n’aurait jamais commencé.
Pourtant, M. Poutine ne va pas « envahir » l’Ukraine, car l’opinion publique russe ne veut pas qu’il le fasse. Moscou va cependant continuer à soutenir le mouvement de résistance de facto qui s’est créé dans le Donbass. Petit rappel : dans plus ou moins deux mois, le général Hiver va commencer à envahir les prés ukrainiens ruinés, spoliés par le FMI.
Le plan de paix germano-russe qui a coulé [12] sera élaboré au corps défendant collectif de Washington. Pour une large part, le nouveau grand jeu de ce dernier est aussi d’empêcher l’intégration économique entre la Russie et l’UE par l’entremise de l’Allemagne, qui fait partie d’une intégration pleine et entière de l’Eurasie comprenant la Chine et sa myriade de routes de la soie.
Si les échanges commerciaux entre la Russie et l’UE, quelque 410 milliards de dollars US en 2013, se heurtent à un obstacle en raison des sanctions, un mouvement vers l’est est aussi à prévoir. Ce qui nécessite de peaufiner le projet d’union économique eurasienne [13], qui n’a plus rien à voir avec une Europe élargie s’étendant de Lisbonne à Vladivostok, l’idée originale de M. Poutine. L’union eurasienne va de pair avec la myriade de routes de la soie de la Chine. Ce qui implique un partenariat étroit entre la Russie et la Chine au cœur même de l’Eurasie, ce qui est considéré comme un anathème absolu aux yeux des Maîtres de l’Univers.
Il ne faut pas se leurrer. Le partenariat stratégique russo-chinois va évoluer très rapidement, Beijing travaillant en symbiose avec les immenses ressources naturelles et militaro-industrielles de Moscou, sans oublier les avantages stratégiques. On pourrait même avancer que pareille occasion ne s’est pas produite depuis Genghis Khan. Mais il ne faut pas s’attendre à ce que Xi Jinping mette en place un Khan pour soumettre la Sibérie et les contrées limitrophes.
La Guerre froide 2.0 est maintenant inévitable, parce que l’Empire du Chaos n’acceptera jamais la sphère d’influence de la Russie dans certaines parties de l’Eurasie (pas plus que celle de la Chine). Il n’acceptera jamais la Russie comme un partenaire égal (l’exceptionnalisme n’accepte jamais l’égalité). Enfin, il ne pardonnera jamais à la Russie, et à la Chine, de défier ouvertement l’ordre mondial exceptionnaliste, craquant de toutes parts, imposé par les Américains.
Si l’État occulte américain, mené par les nuls qui passent pour des dirigeants, fait un pas de trop par désespoir, cela pourrait mener à un génocide au Donbass, à une attaque de l’Otan en Crimée ou, dans le pire des scénarios, à une attaque contre la Russie même. Mais prenez garde, car l’ours va rétorquer.


Notes :
[1] Video – Malysia Airlines MH17 : Being first at the crash site (Canadian Broadcasting Corporation, 29-07-2014)
[2] Shocking analysis of the « shooting down » of Malaysian MH17 (Anderwelt Online.com, 30-07-2014)
[3] The Video Report Deleted by the BBC (Youtube, 25-07-2014)
[4] AP Analysis : Putin cornered over Ukraine (The Washington Post, 31-07-2014)
[5] Ukraine and the Aftermath of the Downing of Flight MH17 (par Dmitri Trenin, Carnegie Moscow Centre, 31-07-2014)
[6] On dominoes, WMDs And Putin’s « Aggression » : Imperial Washington Is Intoxicated By Another Big Lie (par David Stockman, Contra Corner Daily Digest, 31-07-2014)
[7] Putin Advisor Proposes “A Anti-Dollar Alliance” To Halt US Aggression Abroad (par Tyler Durden, World News Daily Information Clearing House, 18-06-2014)
[8] US is Militarizing Ukraine to Invade Russia. Sergei Glazjev (Youtube, 20-06-2014)
[9] Could Glazyev be right ? Request for your comments (The Vineyard of the Saker, commentaires des lecteurs 29-07-2014)
[10] Cameron : We won’t start World War Three over Ukraine (Russia Today, 30-07-2014)
[11] The Slow-Motion Collapse of the Ukrainian State and the Rada’s Capitulation (Oriental Review.org, 30-07-2014)
[12] Land for Gas Secret German Deal Could End Ukraine Crisis (The Independent, 29-07-2014)
[13] Russia, Belarus, Kazakhstan sign « epoch » Eurasian Economic Union (Russia Today, 29-07-2014)

Source : Western Plutocracy Goes Bear Hunting) (Asia Times, 01-08-2014)
Traduit par Daniel pour vineyardsaker.fr
Pepe Escobar est l’auteur de Globalistan : How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues : a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), et de Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).


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Gli Usa e i clan dietro alla guerra civile in Ucraina

di Fabrizio Poggi - su Il Manifesto del 10.8.14

L’accademico e consigliere presidenziale Sergej Glazev, in un recente intervento su Continentalist, ha inquadrato l’attuale situazione geopolitica della Russia nel più ampio disegno statunitense per cui, anche la guerra civile in Ucraina, costituirebbe un passo necessario per «conseguire la completa rovina del nostro paese». Dietro gli avvenimenti in Ucraina ci sono gli Usa, afferma Glazev: essi «contano di superare la crisi e riavviare la crescita economica per mezzo di una guerra su vasta scala in Europa». Di tre possibili scenari nel medio periodo - pacifica globalizzazione, controllata e vantaggiosa per tutti i paesi; crack del sistema finanziario anglosassone e divisione del pianeta in aree economiche separate l’una dall’altra; conservazione dell’attuale ordine delle cose divorando i paesi cosiddetti “periferici” - Glazev considera il secondo pienamente reale, ma pensa che il terzo sia «lo scenario più interessante per le élite americane». La potenza militare è quella che ha sempre permesso agli americani di esercitare nel mondo la cosiddetta «signoria del dollaro», ma al momento attuale, secondo Glazev, la strategia di dominio globale Usa ha quasi cessato di agire e anche la quota del dollaro sui conti mondiali si sta riducendo. «Gli americani, quindi, stanno tentando di sottrarsi al cul de sac con lo scatenamento di un conflitto mondiale. Con la strategia del “caos controllato”, tentano di accendere una serie di conflitti su tutto il pianeta». Gli Stati Uniti preferiscono condurre le guerre non direttamente, bensì ricorrendo alla corruzione delle élite al potere, aizzando gli uni contro gli altri; «le truppe Nato intervengono solo dopo che, con tali metodi, si è riusciti a indebolire a tal punto il nemico, che non è più in grado di opporre resistenza». L’Ucraina non sembra far eccezione al metodo delineato da Glazev. Secondo molti osservatori, lo scontro tra clan in atto sullo sfondo della guerra civile ha come obiettivo immediato l’accaparramento, da parte di alcuni magnati a scapito di altri, delle enormi risorse del bacino industriale del Donbass, dove appunto più sanguinosa è la repressione di Kiev. Proprio quello è l’obiettivo di Igor Kolomojskij (governatore e boss della regione di Dnepropetrovsk) e del suo grosso gruppo «Privat», che comprende compagnie finanziarie, di intermediazione energetica, imprese estrattive e metallurgiche, ecc. Per le sue mire, deve far fuori concorrenti come il «re del Donbass» Rinat Akhmetov e il magnate chimico Dmitri Firtash. Kolomojskij ha proposto di nazionalizzare i loro beni ma, più sbrigativamente, sponsorizza Guardia nazionale e Settore di destra, un vero esercito personale, che ha dato prove di particolare efferatezza. Anche la programmata svendita, entro il 2014, di 164 imprese - andranno all’asta una parte significativa di beni dello Stato, originariamente strategici e intoccabili: grosse centrali elettriche, la fabbrica automobilistica Azovmash, il grosso produttore di fertilizzanti chimici Porto di Odessa, compagnie del carbone, aziende agro-industriali - rientra nei piani di alcuni magnati. Secondo l’analista Svetlana Kalmykova, il solito Kolomojskij ha dichiarato pubblicamente che si deve togliere la proprietà a tutti coloro che lui ritiene coinvolti nel finanziamento dei cosiddetti terroristi-separatisti: «È un piano di re-privatizzazione - la requisizione cioè delle proprietà degli oligarchi più legati a Janukovich, e il loro passaggio nelle mani di quelli vicini a Poroshenko, Jatsenjuk e allo stesso Kolomojskij». Tornando alla Russia, secondo Glazev le «sanzioni contro quest’ultima devono aprire la strada all’accaparramento delle sue attività più proficue» nella prospettiva di un suo totale sgretolamento in diversi staterelli in guerra tra loro e nello scatenamento di conflitti sociali e interetnici. In questa cornice, gli Usa sono anche pronti a indebolire drasticamente l’economia dell’Unione Europea e, una volta ottenuto «il pieno controllo sull’Unione Europea e sulla Russia, utilizzeranno la loro supremazia nella lotta contro la Cina».
La sola strada per scongiurare una guerra su vasta scala in Europa, sostiene Glazev, è quella di «togliere ai nazisti ucraini il sostegno Usa. La piramide finanziaria dei debiti Usa potrebbe rotolare in ogni momento, se i maggiori creditori degli Usa getteranno sul mercato i dollari accumulati». Gli americani hanno subito negli ultimi anni diverse sconfitte significative. «L’oligarchia americana non rischierà, se non sarà sicura che la guerra non possa raggiungere il territorio Usa. L’attuale guerra nel Donbass ha un significato storico molto importante. Se le milizie popolari riusciranno a difendersi dalla junta, sarà il crollo dell’immagine degli Usa come superpotenza indistruttibile». A questo punto, il consigliere di Putin propone un passo più deciso: «La Russia deve dichiarare in modo fermo che l’invio di soldati Nato in Ucraina equivarrà a una dichiarazione di guerra, con tutte le conseguenze che da ciò deriveranno per i territori sia degli Usa che dell’Unione Europea». Ma auspica intanto la creazione di «coalizione mondiale antibellicista che possa contrapporsi all’aggressione Usa e avanzi un programma di stabilizzazione dell’economia mondiale, dando vita a un ordine mondiale più giusto. Questa coalizione - per la cui creazione la Russia può cercare di far perno sui paesi Brics - dovrà essere abbastanza forte da tenere testa alla resistenza degli Usa e dei paesi del G7 che, fino all’ultimo, lotteranno per il loro diritto ad accaparrarsi le risorse del pianeta». Sul piano interno «L’economia della Russia deve essere difesa dal mercato finanziario mondiale. L’accesso alle materie prime e altri settori strategici deve essere consentito soltanto e pienamente a imprese russe; si dovranno chiudere completamente i canali legali e semilegali di esportazione di valuta e introdurre tasse sulle speculazioni finanziarie; le attività in dollari dovranno essere convertite in oro; l’export di idrocarburi, metalli e altre produzioni simili dovrà avvenire soltanto in rubli. Le imprese di stato non dovranno più accendere crediti all’estero». Il tutto, accompagnato da un balzo tecnologico e meccanismi di vantaggioso credito interno a lungo termine. Si dovranno ridurre in modo radicale le differenze sociali, elevare il minimo vitale fino a un livello realistico e introdurre una tassazione progressiva sui profitti delle persone fisiche, elevando al tempo stesso le spese per istruzione e assistenza sociale.


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http://www.nato.int/cps/en/natolive/news_111895.htm

North Atlantic Treaty Organization
August 7, 2014

NATO stands by Ukraine, Secretary General says in Kiev

Video: https://www.youtube.com/watch?v=FuynHta9HL4

NATO stands by Ukraine and is looking to strengthen its partnership with the country at the Alliance’s summit in Wales next month, Secretary General Anders Fogh Rasmussen said during a visit to Kiev on Thursday (7 August 2014). “NATO’s support for the sovereignty and territorial integrity of Ukraine is unwavering. Our partnership is long-standing. It’s strong, and in response to Russia’s aggression, NATO is working even more closely with Ukraine to reform its armed forces and defence institutions,” he said.
The Secretary General discussed how to strengthen NATO’s partnership with Ukraine with President Petro Poroshenko. He also met with Prime Minister Arseniy Yatseniuk , Foreign Minister Pavlo Klimkin and the Speaker of the Parliament, Oleksandr Turchinov.
President Poroshenko presented Mr Fogh Rasmussen with Ukraine’s Order of Liberty, for his personal contribution to the development of NATO-Ukraine relations and support for Ukraine’s sovereignty. “We stand by Ukraine and your struggle to uphold the fundamental principles on which we have built our free societies,” he said in accepting the reward.
As a sign of NATO’s strong support and solidarity, Allies have decided to hold a special meeting with Ukraine at next month’s NATO Summit in Wales which will contribute “to making our partnership even stronger,” the Secretary General said. NATO already advises Ukraine on defence planning and defence reform, and the Alliance is ready to intensify this support. In June, NATO Foreign Ministers also agreed to establish four trust funds to assist Ukraine. These could cover areas such as command and control, logistics, and re-training of retired military personnel.
Speaking at a press conference, the Secretary General said that instead of de-escalating the conflict, Russia continues to destabilize Ukraine and has massed large forces on the Ukrainian border to shield the separatists and to use any pretext to intervene even further.
“So I call on Russia to step back from the brink. Step back from the border. Do not use peacekeeping as an excuse for war-making. I urge Russia to follow the genuine path to peace. To stop its support for separatists. To pull pack its troops from Ukraine's border. And to engage in a sincere dialogue for a peaceful solution,” he said.

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Redazione Online, 8 agosto 2014

Il Canada inizia la fornitura di attrezzature militari in Ucraina

Il Canada fornirà all'Ucraina l'equipaggiamento per le operazioni speciali destinato alla guardia di frontiera, ha nno detto giovedì il Primo ministro Stephen Harper e il ministro della Difesa Rob Nicholson.

"Sono lieto di informare è stato adottato un ulteriore tipo di misure adottate dal Canada per aiutare il popolo ucraino a porre fine ai disordini", si dice nella dichiarazione ufficiale di Harper.
È stato riferito che l'Ucraina riceverà caschi, giubbotti antiproiettile, occhiali di protezione, kit medici, tende e sacchi a pelo per un costo totale di $ 4,5 milioni. Il primo aereo militare da trasporto con le apparecchiature sarà inviato oggi e sono previsti diversi voli.

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NATO plane arrives in Ukraine with $4.5 mn worth of military aid for Kiev troops (VIDEO)

Published time: August 09, 2014 03:30 
Edited time: August 10, 2014 16:40

A massive Canadian transport plane has arrived in Kharkov carrying US$4.5 million worth of non-lethal military equipment to help Ukraine “protect its eastern border against Russian aggression.”

READ MORE: West blocks Moscow’s UN plea to reinstate ceasefire at MH17 crash site http://rt.com/news/178948-russia-block-ceasefire-ukraine/

The equipment includes “helmets, ballistic eyewear, protective vests, first aid kits, tents, and sleeping bags,” Canadian Prime Minister Stephen Harper said in a statement on Thursday.

Canada said it received the request from the Ukrainian government. “Ukraine has asked for this and once again we are delivering," Defence Minister Rob Nicholson Nicholson said at the Canadian Forces Base in Trenton.

The flight marks the first in a series, and all of the items will be delivered by the CC-130J Hercules plane. Canadian military personnel accompanied the equipment to Ukraine.

The technology provided will “allow Ukrainian security and border authorities to better detect and track the movement of illicit goods and people,” according to Harper.

The news comes after Russia banned the imports of fruit, vegetables, meat, fish, and dairy products from the 28 countries of the EU, the US, Canada, Norway, and Australia for one year.

Russia’s ban is set to cost Canadian pork farmers more than $500 million. But the Canadian government is continuing its current stance on the matter. “We will not be intimidated by these kinds of tactics,”Canadian Industry Minister James Moore said.

On Thursday, NATO Secretary-General Anders Fogh Rasmussen pledged that NATO will work with Ukraine on defense planning, as well as on how to reform its armed forces and institutions.

He also announced that NATO is planning joint exercises with Ukraine.The comments were made during a press conference in Kiev.

READ MORE: NATO plans joint drills with Ukraine, invites Poroshenko to summit http://rt.com/news/178804-nato-drills-ukraine-poroshenko/

Rasmussen also mentioned that Russia has amassed 20,000 troops near the border and could be planning a ground invasion of its neighbor, mentioning that Russia "should not use peace-keeping as an excuse for war-making."

In response, Moscow slammed NATO’s claims, calling them unsubstantiated.

"In Russia’s Ministry of Defense such statements only raise sympathy for the speakers of the Pentagon, the US State Department and NATO. It seems the people are serious, but they have to constantly improvise during their speeches to somehow add seriousness to their statements," Ministry of Defense spokesman Major General Igor Konashenkov said.

READ MORE: Reports of Russia’s military build-up on Ukraine border groundless - Moscow http://rt.com/news/178444-russia-military-ukraine-nato/



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Ukrainian Nazis and the ‘Commissar Order’

By Victor Shapinov on August 8, 2014

Victor Shapinov, of the Marxist organization Union Borotba (Struggle), makes the connection between the Nazi practice of extermination of communists and commissars in 1941 and the latest news about the “Anti-Terrorist Operation” that is currently targeting communists and leftist activists in Ukraine. The article originally appeared on the website ActualComment.ru and was translated by Workers World Contributing Editor Greg Butterfield.

By Victor Shapinov
Union Borotba (Struggle)

The “Commissar Order” (Richtlinien für die Behandlung politischer Kommissare) was issued by the Supreme Command of the Wehrmacht on June 6, 1941 — two weeks before Nazi Germany attacked the Soviet Union. The decree stated that “the commissars are not recognized as soldiers; they are not covered by the international legal protections for [prisoners of war]. After sorting them out, destroy them.”

In Operational Order Number 8 of July 17, 1941, Reinhard Heydrich, chief of the SS [armed wing of the Nazi Party’s Schutzstaffel] and Security Police, set the task of teams operating in the occupied territories: “First of all, they should identify: all major public party workers, … all former political commissars of the Red Army, … senior economic officials, Soviet-Russian intellectuals, all Jews, all who are known as instigators or fanatical communists.” Such “dangerous persons,” even if they did not resist, should be shot on the spot or sent to death camps.

Remember the Nazi practice of extermination of communists and commissars when reading the latest news from the “Anti-Terrorist Operation.”

On July 17, Sergey Dolgov, well-known journalist and editor in chief of the Mariupol newspaper “I Want the USSR,” was found dead near Dnepropetrovsk. On June 18, immediately after the occupation forces seized Mariupol, armed men in civilian clothes took him away from his office to an unknown location. Presumably, it could have been the “Dnepr-1” Battalion, which was funded by oligarch Igor Kolomoisky. The journalist’s body showed signs of torture.

Other news: On the night of July 22, at a National Guard roadblock near the village of Luzhki, Donetsk region, the Secretary of the Communist Party in Glinka and Deputy Village Councilor Vyacheslav Kovshun, born in 1956, was killed.

More news: In the Donetsk region, First Secretary of the Volnovakha District Committee of the Communist Party Sergey Filindash was kidnapped. On July 30, Filindash’s home in Volnovakha was raided by masked men. Before the eyes of his wife and children, they seized Filindash and took him to an unknown destination.

These killings of leftist activists are not coincidental. Militants of the “Anti-Terrorist Operation” write openly about the need to destroy people holding leftist and communist views.

For example, there’s a memo by a spokesperson of the ATO, also head of the press service of the neo-Nazi National-Social Assembly, Igor Mosiychuk. This was posted on social media by another member of the punitive operation in Donbass, Sergei Vakula.

In this post, claiming to be “intelligence,” the Ukrainian Nazi calls for “mopping up these freaks.” Among the “freaks” and “degenerates,” according to the enlightened opinion of this Maidan Democrat, are “commies,” “many leftists” and “anti-fascists.”

“After the victory of the revolution they were silent for a while, and then intensified their padded rallies. Subsequently, they unanimously supported the idea of creating a ‘New Russia.’ Their most active aggressive force became the Union Borotba,” writes the Nazi political analyst.

“In this regard I ask activists to draw attention to the activities of these degenerates who hold anti-Ukrainian views and do a sweep of these freaks,” concludes his “memo.”

I note that this is not just the writing of a teenage skinhead, but an officer of the “Azov” Battalion of the National Guard of Ukraine. He has military rank and police authority.

The law enforcement agencies of Ukraine speak unashamedly about the physical destruction of political opponents. They speak the same language, in the same terms, as the leaders of the Nazi Wehrmacht and the Gestapo.

After the Maidan’s victory, Nazis such as Mosiychuk became staff of the Interior Ministry and security services. Now this is not just an “extremist view” — it is the most important and active part of the state apparatus of “democratic” Ukraine. And if the Maidan regime does nothing else, it gives guys like the Nazi Mosiychuk the opportunity to conduct purges of “unreliable” elements, not only in the ATO zone, embodying the popular slogan on Maidan of “communists to the gallows.”

We are often asked: Why do you, Borotba, support the AntiMaidan movement, because there are Orthodox and Russian nationalists, etc., etc.?

To answer this question, it is possible to carry out a social class analysis of the Maidan and AntiMaidan, to see which side the oligarchs and world imperialism support.

But there is a more simple and banal answer: The Maidan people want to kill me and my comrades. The AntiMaidan people do not want to kill us.







A 40 anni dal golpe e dall'invasione di Cipro

30 Luglio 2014 - Traduzione dal portoghese di Marx21.it  | da www.avante.pt

Comunicato di 28 Partiti Comunisti e Operai

Per l'Italia hanno aderito PdCI e PRC

In occasione del 40° anniversario del colpo di Stato promosso dalla Giunta di Atene insieme al partito fascista EOKA B, che nel luglio 1974 aveva rovesciato il presidente eletto della Repubblica di Cipro, Makarios III, 28 Partiti Comunisti e Operai hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui affermano che la Turchia approfittò del golpe per “concretizzare le sue aspirazioni espansioniste a Cipro, invadendo illegalmente l'isola” e occupando il 37 per cento del suo territorio, e rilevano che tale situazione si mantiene e si aggrava, attraverso la “politica di colonizzazione massiccia”, in “flagrante violazione del diritto internazionale” e dei “diritti umani e le libertà del popolo di Cipro”.

“Il colpo di Stato e l'invasione”, le cui “tragiche conseguenze Cipro sta ancora sperimentando”, furono “preparati ed eseguiti con gli USA e la NATO”, si accusa pure nel testo, prima di sottolineare che “il problema di Cipro è, essenzialmente, un problema internazionale relativo ad un'invasione e a un'occupazione”.

Nel documento i partiti comunisti e operai denunciano “l'intransigenza politica della Turchia e della leadership turco-cipriota” e “l'inaccettabile tolleranza della “comunità internazionale” nei confronti di un'illegalità che dura da 40 anni”, ed esigono “la soluzione del problema di Cipro il più presto possibile, in base al Diritto Internazionale e alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

I firmatari rimarcano che “la soluzione deve ristabilire i diritti umani e le libertà nel quadro di una federazione bi-comunale e bi-zonale su un piano di uguaglianza politica”, sostengono che “la pace duratura permetterà, nella pratica, la riunificazione, l'indipendenza e la libertà per tutto il popolo di Cipro”, ed esigono che sia avviata un'inchiesta sul “destino degli scomparsi nella tragedia” ed “esprimono la loro completa solidarietà al popolo cipriota e alla sua lotta”.

Hanno firmato, fino ad ora:

Partito Comunista Portoghese, Partito Comunista del Bangladesh, Partito Comunista di Vallonia-Bruxelles (Belgio), Partito Comunista Tedesco, Partito Comunista in Danimarca, Partito Comunista della Gran Bretagna, Partito Comunista di Grecia, Partito Comunista della Finlandia, Partito Comunista Francese, Partito Comunista dell'India, Partito Comunista Iracheno, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista (Italia), Partito Comunista Libanese, Partito Comunista del Lussemburgo, Partito Comunista del Messico, Partito Comunista delle Filippine, Partito Comunista della Federazione Russa, Partito Comunista Sudafricano, Partito Comunista Siriano, Partito Comunista degli USA, Partito Comunista del Venezuela, Nuovo Partito Comunista della Gran Bretagna, AKEL di Cipro, Partito Comunista Unificato della Georgia, Partito dei Lavoratori Ungherese e Partito del Popolo Iraniano.

Oltre alle organizzazioni appartenenti alla lista Solidnet, ha sottoscritto il testo Die Linke della Germania.



(deutsch / english / italiano)

Due caccia ucraini hanno abbattuto il volo MH17

e per non doverlo dire da molti giorni la RAI-TV nasconde le cronache dall'Ucraina

1) OSCE Monitors Identify “Shrapnel and Machine Gun-Like Holes” indicating Shelling (Michel Chossudovsky)
2) Schockierende Analyse: Dieses Flugzeug wurde nicht von einer Rakete getroffen (Peter Haisenko)
3) Evidence Is Now Conclusive: Two Ukrainian Government Fighter-Jets Shot Down Malaysian Airlines MH17 (Eric Zuesse)
4) VIDEO: NDR Extra 3 zum Ukraine Krieg / German TV show ridicules 'evidence' of Russian involvement in Ukraine crisis


--- Von Y&K Trümpy:

Oggetto: MH17 nicht von Rakete sondern von Kampfjet abgeschossen
Data: 10 agosto 2014 15:54:30 CEST

Die ukrainische Armee erschwert und verzögert mit Angriffen auf die Volksmilizen, welche das Gebiet der Absturzstelle der malaysischen MH17 kontrollieren, die internationalen Aufklärungsarbeiten an den Wrackteilen der Passagiermaschine. Es mehren sich aber schon seit längerem die Hinweise, dass das Flugzeug von einem ukrainischen Kampjet abgeschossen wurde, siehe untenstehende Links. Das wird die USA jedoch nicht daran hindern, mit im besten Fall zusammengestrickten "Beweisen" aus Sozialen-Netzwerken des Internets, die ostukrainischen Volksmilizen für den Abschuss verantwortlich zu machen und gegen Russland weitere Sanktionen zu verhängen. Im Gegensatz zu den Russen haben die Amerikaner keine Daten ihrer eigenen Aufklärungssatelliten veröffentlicht, auch die Auswertung der Black-Boxes bleibt weiter unter Verschluss.


--- More links:

The Video Report Deleted by the BBC - ENG SUBS (25/lug/2014)
 
Russische Radardaten: Ukrainischer Kampjet unweit von Boeing gesichtet  (21.7.14)
http://de.ria.ru/society/20140721/269068827.html

Moskau: Boeing kurz vor Absturz wurde von ukrainischem Kampfjet begleitet (21.7.14)
http://de.ria.ru/society/20140721/269070446.html

US spy plane incident raises more questions over MH17 crash (WSWS, 6 August 2014)
http://www.wsws.org/en/articles/2014/08/06/side-a06.html
 
Ucraina: Volo MH17 abbattuto da un cannoncino 30mm
Osservatore Osce: ‘Aereo abbattuto da caccia ucraino’ / MH17: Pockmarks look like from very, very heavy machine gun fire, says first OSCE monitor on-scene

PTV News 2 agosto 2014 – Volo MH17: la parola all’OSCE
Il network canadese CBC ha intervistato un inviato dell’OSCE, Michael Bociurkiw. Bociurkiw, un canadese di origine ucraina, è stato tra i primi al mondo ad arrivare sul sito del disastro, quando il relitto del Boeing 777 era ancora fumante. Cosa ha notato l’inviato della missione internazionale dell’OSCE arrivato sul posto?
http://www.pandoratv.it/?p=1639
VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=d4aL1BIDuYo

VIDEO: Osservatore Osce: ‘Aereo abbattuto da caccia ucraino’
Lombardia Russia 3/ago/2014 - In questo video la testimonianza di un osservatore dell’OSCE – un canadese di origine ucraina. Il video mostra le foto della fusoliera dell’aereo malese ‘caduto’ nell’Ucraina orientale, con inequivocabili fori di proiettili sparati da una mitragliatrice e le conclusioni dell’osservatore. Entrambe confermano la versione russa: un aereo Sukhoi-25 ucraino che seguiva da vicino il Boeing malese abbattuto.
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=dIaHKJVRLes
 

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Auf Deutsch: Prof. Michel Chossudovsky von Global Research in Kanada geht davon aus, dass MH17 nicht mit einer Rakete, sondern von einem Kampfjet abgeschossen wurde:
http://www.luftpost-kl.de/luftpost-archiv/LP_13/LP11914_070814.pdf

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“Support MH17 Truth”: OSCE Monitors Identify “Shrapnel and Machine Gun-Like Holes” indicating Shelling. No Evidence of a Missile Attack. Shot Down by a Military Aircraft?


By Prof Michel Chossudovsky
Global Research, July 31, 2014

According to the report of German pilot and airlines expert Peter Haisenko, the MH17 Boeing 777 was not brought down by a missile.

What he observed from the available photos were perforations of the cockpit: 

 The facts speak clear and loud and are beyond the realm of speculation: The cockpit shows traces of shelling! You can see the entry and exit holes. The edge of a portion of the holes is bent inwards. These are the smaller holes, round and clean, showing the entry points most likely that of a 30 millimeter caliber projectile.(Revelations of German Pilot: Shocking Analysis of the “Shooting Down” of Malaysian MH17. “Aircraft Was Not Hit by a Missile” Global Research, July 30, 2014)

Based on detailed analysis Peter Haisenko reached  the conclusion that the MH17 was not downed by a missile attack:

This aircraft was not hit by a missile in the central portion. The destruction is limited to the cockpit area. Now you have to factor in that this part is constructed of specially reinforced material

The OSCE Mission

It is worth noting that the initial statements by OSCE observers (July 31) broadly confirm the findings of Peter Haisenko:

Monitors from the Organization for Security and Cooperation in Europe reported thatshrapnel-like holes were found in two separate pieces of the fuselage of the ill-fated Malaysia Airlines aircraft that was believed to have been downed by a missile in eastern Ukraine.

Michael Bociurkiw of the OSCE group of monitors at his daily briefing described part of the plane’s fuselage dotted with “shrapnel-like, almost machine gun-like holes.”He said the damage was inspected by Malaysian aviation-security officials .(Wall Street Journal, July 31, 2014)

The monitoring OSCE team has not found evidence of a missile fired from the ground as conveyed by official White House statements. As we recall, the US ambassador to the UN Samantha Power stated –pointing a finger at Russia– that the Malaysian MH17 plane was “likely downed by a surface-to-air missile operated from a separatist-held location”:

The team of international investigators with the Organisation for Security and Cooperation in Europe (OSCE) are uncertain if the missile used was fired from the ground as US military experts have previously suggested, the Wall Street Journal (WSJ) reported. (Malay Mail online, emphasis added)

The initial OSCE findings tend to dispel the claim that a BUK missile system brought down the plane.

Evidently, inasmuch as the perforations are attributable to shelling, a shelling operation conducted from the ground could not have brought down an aircraft traveling above 30,000 feet.

Ukraine Su-25 military aircraft within proximity of MH17

Peter Haisenko’s study is corroborated by the Russian Ministry of Defense which pointed to a Ukrainian Su-25 jet in the flight corridor of the MH17, within proximity of the plane.

Ironically, the presence of a military aircraft is also confirmed by a BBC  report conducted at the crash site on July 23.

All the eyewitnesses  interviewed by the BBC confirmed the presence of a Ukrainian military aircraft flying within proximity of Malaysian Airlines MH17 at the time that it was shot down: 

Eyewitness #1: There were two explosions in the air. And this is how it broke apart. And [the fragments] blew apart like this, to the sides. And when …

Eyewitness #2: … And there was another aircraft, a military one, beside it. Everybody saw it.

Eyewitness #1: Yes, yes. It was flying under it, because it could be seen. It was proceeding underneath, below the civilian one.

Eyewitness #3: There were sounds of an explosion. But they were in the sky. They came from the sky. Then this plane made a sharp turn-around like this. It changed its trajectory and headed in that direction [indicating the direction with her hands].

BBC Report below


The original BBC Video Report published by BBC Russian Service on July 23, 2014 has since been removed from the BBC archive.  In a bitter irony, The BBC is censoring its own news productions.

Media Spin

The media has reported that a surface to air missile was indeed fired and exploded before reaching its target.  It was not the missile that brought down the plane, it was the shrapnel resulting from the missile explosion (prior to reaching the plane) which punctured the plane and then led to a loss of pressure.

According to Ukraine’s National security spokesman Andriy Lysenko in a contradictory statement, the MH17 aircraft “suffered massive explosive decompression after being hit by a shrapnel missile.”  (See IBT, Australia)

In an utterly absurd report, the BBC quoting the official Ukraine statement  says that:

The downed Malaysia Airlines jet in eastern Ukraine suffered an explosive loss of pressure after it was punctured by shrapnel from a missile.

They say the information came from the plane’s flight data recorders, which are being analysed by British experts.

However, it remains unclear who fired a missile, with pro-Russia rebels and Ukraine blaming each other.

Many of the 298 people killed on board flight MH17 were from the Netherlands.

Dutch investigators leading the inquiry into the crash have refused to comment on the Ukrainian claims.

“Machine Gun Like Holes”

The shrapnel marks should be distinguished from the small entry and exit holes “most likely that of a 30 millimeter caliber projectile” fired from a military aircraft. These holes could not have been caused by a missile explosion as hinted by the MSM.

While the MSN is saying that the “shrapnel like holes” can be caused by a missile (see BBC report above), the OSCE has confirmed the existence of what it describes as “machine gun like holes”, without however acknowledging that these cannot be caused by a missile.

In this regard, the GSh-302 firing gun operated by an Su-25 is able to fire 3000 rpm which explains the numerous entry and exit holes.

According to the findings of Peter Haisenko:

If we now consider the armament of a typical SU 25 we learn this: It is equipped with a double-barreled 30-mm gun, type GSh-302 / AO-17A, equipped with: a 250 round magazine of anti-tank incendiary shells and splinter-explosive shells (dum-dum), arranged in alternating order. The cockpit of the MH 017 has evidently been fired at from both sides: the entry and exit holes are found on the same fragment of it’s cockpit segment (op cit)

The accusations directed against Russia including the sanctions regime imposed by Washington are based on a lie.

The evidence does not support the official US narrative to the effect that the MH17 was shot down by a BUK missile system operated by the DPR militia.

What next? More media disinformation, more lies?

See:

Revelations of German Pilot: Shocking Analysis of the “Shooting Down” of Malaysian MH17. “Aircraft Was Not Hit by a Missile” By Peter Haisenko, July 30, 2014



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The original text in English: Revelations of German Pilot: Shocking Analysis of the “Shooting Down” of Malaysian MH17
“Aircraft Was Not Hit by a Missile” By Peter Haisenko, July 30, 2014
http://www.globalresearch.ca/german-pilot-speaks-out-shocking-analysis-of-the-shooting-down-of-malaysian-mh17/5394111

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Schockierende Analyse zum Abschuss der Malaysian MH17: Dieses Flugzeug wurde nicht von einer Rakete getroffen


By Peter Haisenko
Global Research, July 30, 2014
AnderweltOnline.com 26 July 2014

Es will kein Licht ins Dunkel um das Unglück der Malaysian MH 017 kommen. Die Flugschreiber sind in England und werden ausgewertet. Was kann dabei herauskommen? Möglicherweise mehr, als man annehmen möchte. Vor allem der Voicerecorder dürfte interessant sein, wenn man das Bild eines Cockpit-Fragments betrachtet. Als Fachmann für Luftfahrt habe ich mir die Bilder der Wrackteile vorgenommen, die im Internet kursieren.

Als erstes war ich erstaunt, wie wenige Fotos von den Wrackteilen mit Google zu finden sind. Alle sind in niedriger Auflösung, bis auf eines: Das Fragment des Cockpits unterhalb des Fensters auf der Kapitänsseite. Dieses Bild ist allerdings schockierend. In Washington hört man mittlerweile Stimmen, die bezüglich MH 017 von einem „möglicherweise tragischen Irrtum/Unfall“ sprechen. Angesichts dieses Bilds wundert mich das nicht.

Ein- und Austrittslöcher von Geschossen im Cockpit-Bereich

Ich empfehle, das kleine Bild rechts anzuklicken. Sie können dieses Foto als PDF in guter Auflösung herunterladen. Das ist notwendig, denn nur so ist zu verstehen, was ich hier beschreibe. Ich rede nicht von Spekulationen, sondern von eindeutigen Fakten: Das Cockpit zeigt Spuren von Beschuss. Man kann Ein- und Austrittslöcher sehen. Der Rand eines Teils der Löcher ist nach ! innen ! gebogen. Das sind die kleineren Löcher, rund und sauber, etwa Kaliber 30 Millimeter. Der Rand der anderen, der größeren und etwas ausgefransten Austrittslöcher ist nach ! außen ! gebogen. Zudem ist erkennbar, dass an diesen Austrittslöchern teilweise die äußere Schicht des doppelten Aluminiums weggefetzt oder verbogen ist – nach außen! Weiterhin sind kleinere Schnitte zu erkennen, alle nach außen gebogen, die darauf hinweisen, dass Splitter die Außenhaut vom Inneren des Cockpits her durchschlagen haben. Die offenen Nieten sind nach außen aufgebogen.

Bei Sichtung der verfügbaren Bilder fällt eines auf: Alle Wrackteile der Sektionen hinter dem Cockpit sind weitgehend unversehrt, wenn man davon absieht, dass es sich um Fragmente eines Ganzen handelt. Nur der Cockpit-Teil ist wüst zerstört. Daraus lässt sich eines bereits schließen: Dieses Flugzeug wurde nicht von einer Rakete in der Mitte getroffen. Die Zerstörung beschränkt sich auf den Cockpit-Bereich. Nun muss man wissen, dass dieser Teil aus besonders verstärktem Material gebaut ist. Schließlich muss der Bug des Flugzeugs auch den Aufprall eines großen Vogels bei hoher Geschwindigkeit einigermaßen schadlos überstehen können. Man sieht auf dem Foto, dass in diesem Bereich deutlich stärkeres Aluminium verbaut worden ist als am Rest der Außenhaut. Man erinnere sich an den Absturz der Pan Am über Lockerbie. Das einzige weitgehend unbeschädigte Teil war ein großes Cockpit-Segment. Hier hat zweifelsfrei eine Explosion innerhalb des Flugzeugs stattgefunden.

Panzerbrechender Munitionsmix

Was kann also passiert sein? Russland hat Radaraufzeichnungen veröffentlicht, die mindestens eine ukrainische SU 25 in der nächsten Nähe der MH 017 zeigen. Das korrespondiert mit der Aussage des verschollenen spanischen Controllers, der zwei ukrainische Kampfflugzeuge in der direkten Nähe der MH 017 gesehen hat. Betrachten wir dazu die Bewaffnung der SU 25: Sie ist ausgerüstet mit einer zweiläufigen 30-mm-Kanone, Typ GSch-302 /AO-17A, Kampfsatz: 250 Schuss Panzerbrand- bzw. Splitter-Spreng-Geschosse, die in einer definierten Reihenfolge in einem Gliederzerfallgurt befestigt sind. Das Cockpit der MH 017 ist von zwei Seiten beschossen worden: Ein- und Austrittslöcher auf derselben Seite.

Nun stelle man sich vor was passiert, wenn eine Abfolge von Panzerbrand- und Splitter-Spreng-Geschossen das Cockpit trifft, die immerhin so ausgelegt sind, dass sie einen Panzer zerstören können. Die Panzerbrandgeschosse werden teilweise quer durch das Cockpit aus der anderen Seite leicht deformiert wieder austreten. Schließlich ist ihre Durchschlagskraft für eine solide Panzerung ausgelegt. Die Splitter-Spreng-Geschosse aber werden im Cockpit selbst explodieren, so sind sie ausgelegt. Bei der rapiden Feuerfolge der GSch-302 Kanone gibt es folglich in kürzester Zeit eine schnelle Abfolge von Explosionen innerhalb des Cockpit-Bereichs, von denen jede einzelne ausreicht, einen Panzer zu zerstören.

Welcher „Irrtum“ wurde wirklich begangen – und von wem?

Weil der Innenraum eines Verkehrsflugzeugs ein luftdicht verschlossener Raum ist, wird durch diese Explosionen der Druck im Innern des Flugzeugs in Sekundenbruchteilen extrem ansteigen. Dafür ist das Flugzeug nicht gerüstet. Es wird zerplatzen wie ein Luftballon. Mit dieser Erklärung ergibt sich ein schlüssiges Bild. Die weitgehend intakten Fragmente der hinteren Sektionen sind an den Stellen zerbrochen, die aufgrund der Bauart bei extremem Überdruck am ehesten auseinanderbrechen werden. Das Bild des weit zerstreuten Trümmerfelds und das brutal beschädigte Cockpit-Segment passen dazu. Weiterhin zeigt ein Flügelsegment Spuren eines Streifschusses, der in Verlängerung direkt zum Cockpit führt. Interessanterweise musste ich feststellen, dass sowohl das hochaufgelöste Foto des Cockpit-Segments als auch das vom Streifschuss am Flügel mittlerweile aus Google-Images entfernt worden sind. Man findet praktisch überhaupt keine Bilder mehr von den Wrackteilen, außer rauchenden Trümmern.

Folgt man den Stimmen aus Washington, die von einem „möglicherweise tragischen Irrtum/Unfall“ sprechen, bleibt nur noch die Frage, welcher „Irrtum“ hier begangen worden sein könnte. Ich begebe mich jetzt nicht in den Bereich der Spekulationen, gebe aber folgendes zu bedenken: Die MH 017 ist in ihrer Lackierung verwechselbar mit der des russischen Präsidenten. Beide tragen die Farben der russischen Trikolore. Die Maschine mit Putin an Bord befand sich zur selben Zeit in der Nähe der MH 017, wenn man „Nähe“ mit Fliegeraugen betrachtet: etwa 200 bis 300 Kilometer. Dazu nehmen wir noch die Aussage der Frau Timoschenko, sie wolle Putin am liebsten mit einer Kalaschnikow erschießen. Aber das ist pure Spekulation. Der Beschuss des Cockpits der MH 017 nicht.



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Evidence Is Now Conclusive: Two Ukrainian Government Fighter-Jets Shot Down Malaysian Airlines MH17. It was Not a ‘Buk’ Surface to Air Missile


By Eric Zuesse
Global Research, August 04, 2014

We’ll go considerably farther than has yet been revealed by the professional intelligence community, to provide the actual evidence that conclusively shows that (and how) the Ukrainian Government shot down the Malaysian airliner, MH-17, on July 17th.

The latest report from the intelligence community was headlined on August 3rd by Robert Parry, “Flight 17 Shoot-Down Scenario Shifts,” and he revealed there that,

“Contrary to the Obama administration’s public claims blaming eastern Ukrainian rebels and Russia for the shoot-down of Malaysia Airlines Flight 17, some U.S. intelligence analysts have concluded that the rebels and Russia were likely not at fault and that it appears Ukrainian government forces were to blame, according to a source briefed on these findings. This judgment — at odds with what President Barack Obama and Secretary of State John Kerry have expressed publicly — is based largely on the absence of U.S. government evidence that Russia supplied the rebels with a Buk anti-aircraft missile system that would be needed to hit a civilian jetliner flying at 33,000 feet, said the source, who spoke on condition of anonymity.”

It’s actually based on lots more than that; it’s based not on an absence of evidence, but on positive proof that the Ukrainian Government shot the plane down, and even proving how it was done. You will see this proof, right here, laid out in detail, for the first time.

The reader-comments to my July 31st article, “First Examination of Malaysian MH-17 Cockpit Photo Shows Ukraine Government Shot that Plane Down,” provided links and leads to independent additional confirmatory evidence backing up that account, of retired Lufthansa pilot Peter Haisenko’s reconstruction of this event, to such an extent that, after exploring the matter further, I now feel confident enough to say that the evidence on this matter is, indeed, “conclusive,” that Haisenko is right.

Here is all of that evidence, which collectively convinces me that Haisenko’s conclusion there, is, indeed, the only one that can even possibly explain this wreckage:

“There have been two or three pieces of fuselage that have been really pockmarked with what almost looks like machine-gun fire, very very strong machine-gun fire.”

This remarkable statement comes not from Haisenko, but from one of the first OSCE investigators who arrived at the scene of the disaster.

Go to https://www.youtube.com/watch?v=7ze9BNGDyk4 and you will see it.

That youtube snippet in an interview with Michael Bociurkiw, comes from a man who is

“a Ukrainian-Canadian monitor with the Organization for Security and Cooperation in Europe (OSCE), [who] has seen up close … the crash site of Malaysia Airlines Flight MH17. Bociurkiw and one other colleague were the first international monitors to reach the wreckage after the jet was shot down over a rebel-held region of eastern Ukraine July 17.”

That description of him is from the lead-in to the full interview with him, at the 29 July 2014 CBC news article, “Malaysia Airlines MH17: Michael Bociurkiw talks about being first at the crash site.” The far briefer youtube clip shows only what’s presented on 6:10-6:24 of this CBC interview with Bociurkiw. The CBC reporter in the video precedes the interview by announcing, “The wreckage was still smoldering when a small team from the OSCE got there.” So: he had to have been there really fast. “No other officials arrived for days,” she said.

So: one of the two first international monitors on-site saw conclusive evidence that the Malaysian plane had been hit by “very very strong machine-gun fire,” not by ground-based missile-fire.

Peter Haisenko’s reconstruction of the downing of that airliner, was here being essentially confirmed on-site by one of the two first OSCE international monitors to arrive on-site, while the wreckage was still smoldering. That’s as close to virgin, untouched evidence and testimony as we’ll ever get. Unlike a black-box interpretation-analysis long afterward by the Russian Government, or by the British Government, or by the Ukrainian Government, each of which governments has a horse in this race, this testimony from Bociurkiw is raw, independent, and comes from one of the two earliest witnesses to the physical evidence. That’s powerfully authoritative testimony, and it happens to confirm pilot Peter Haisenko’s theory of what happened. Bociurkiw arrived there fast because he negotiated with the locals for the rest of the OSCE team, who were organizing to come later: Bociurkiw speaks the local languages there — Ukrainian and Russian.

Furthermore, this is hardly testimony from someone who is supportive of the anti-Government rebels. Earlier, there had been this, http://pressimus.com/Interpreter_Mag/press/3492, which transcribed the BBC’s interview with Bociurkiw on July 22nd. He said then: “We’re observing that major pieces, and I’m looking at the tail fin as I said, and then there’s also the rear cone section of the aircraft, they do look different than when we first saw them, … two days ago.” So, he had arrived on-scene July 20th at the latest. (Neither the BBC nor the CBC, both of which interviewed him, were sufficiently professional to have reported the specific date at which Bociurkiw had actually arrived on-scene, but, from this, it couldn’t have been after July 20th. The downing had occurred July 17th. If some of the debris was still “smoldering” as the CBC journalist said, then maybe he had arrived there even earlier.)

The youtube snippet of Bociurkiw came to me via a reader-comment to my article, from Bill Johnson, after which I web-searched the youtube clip for its source and arrived then at the 29 July 2014 CBC news article and its accompanying video.

Further, there’s this crucial 21 July photo-reconstruction of that cockpit-fragment positioned into place on the aircraft as it had originally been in that intact-airliner:  https://twitter.com/EzraBraam. (Sometimes that doesn’t work, so here’s another screen of it from someone who copied it.) Looking at that photo-reconstruction, one can easily tell that the SU-25 or other fighter-jet that was firing into the cockpit from the pilot’s left side didn’t just riddle the area surrounding the pilot with bullets, but that it then targeted-in specifically onto the pilot himself

(Message over 64 KB, truncated)



Il seguente resoconto del viaggio di solidarietà di Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus a Kragujevac si può scaricare nella versione completa (formato Word, corredata di fotografie) al link: https://www.cnj.it/AMICIZIA/Relaz0414.doc 
Anche le precedenti relazioni di Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus si possono scaricare alla URL: https://www.cnj.it/NBMSC.htm
Gallerie fotografiche ed ulteriori informazioni sono riportate alla pagina facebook
 http://www.facebook.com/nonbombemasolocaramelle dove è possibile trovare anche aggiornamenti successivi alle stesura del presente Resoconto, relativi ai progetti ed iniziative di solidarietà promosse dalla stessa ONLUS.

Per approfondimenti si vedano anche:
* gli aggiornamenti sulle devastanti alluvioni che hanno colpito le repubbliche jugoslave a partire da maggio di quest'anno:

https://www.cnj.it/AMICIZIA/poplava2014.htm#scuole
* tutto il nostro archivio della documentazione rilevante sulle questioni economiche e sindacali:
https://www.cnj.it/AMICIZIA/sindacale.htm


ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle

Relazione sul viaggio a Kragujevac del 3-6 aprile 2014


Introduzione

Care amiche e cari amici solidali, vi inviamo la relazione del viaggio che abbiamo svolto a Kragujevac tre settimane fa, per la consegna degli affidi a distanza gestiti dalla nostra ONLUS e per la verifica dei numerosi progetti che portiamo avanti insieme ad altre associazioni italiane.

In questa relazione, come d’abitudine, inseriremo alcune foto per illustrare il nostro viaggio, ma ne pubblichremo molte di piu’, per ogni singolo progetto, sulla nostra pagina facebook

https://www.facebook.com/nonbombemasolocaramelle

La pagina viene aggiornata di tanto in tanto, senza precise scadenze, quando abbiamo notizie da fornire; siamo molto soddisfatti del successo che ha, con molte centinaia di visite per ogni nuovo inserimento. Non e’ necessario essere iscritti a facebook per poterla vedere.


Ci sono vari siti che pubblicano di tanto in tanto le nostre relazioni, e due siti che le pubblicano tutte:

sul sito del Coordinamento RSU trovate tutte le notizie sulle nostre iniziative (a partire dal 1999) alla pagina:

http://www.coordinamentorsu.it/guerra.htm


I nostri resoconti sono presenti dal 2006 anche sul sito del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, all'indirizzo:

https://www.cnj.it/NBMSC.htm


Cronaca del viaggio

3 aprile 2014

Siamo partiti come sempre verso le 9 del mattino a Trieste, utilizzando il glorioso pullmino della Associazione di Solidarieta’ Internazionale Triestina, con il quale viaggiamo da dodici anni ed una macchina. Siamo in 10: Claudia, Erika, Francesco, Gabriella, Gilberto da Trieste, Stefano da Fiumicello, Mariella da Roma, Claudio da Grado, Gianandrea e Lorena da Pordenone.

Bel tempo durante tutto il viaggio, temperatura mite, assenza quasi totale di traffico ad esclusione dell’attraversamento di Belgrado, dove si giunge sempre fatalmente all’ora di punta, e dove l’autostrada (che in un tratto di alcune decine di chilometri e’ gratuita) e’ usata come strada cittadina, con tanto di piazzole per le fermate degli autobus urbani.

Sono pero’ finalmente finiti i lavori di rifacimento del ponte sulla Sava, che rendevano veramente un’avventura attraversare la citta’.

Cio’ che colpisce e’ l’assenza pressoche’ totale di traffico commerciale a sud di Lubiana, fino a Kragujevac. che indica come l’economia dei Balcani sia in crisi ormai da moltissimi anni.

Anche l’eliminazione di alcuni controlli doganali tra Croazia e Slovania riducono un poco i tempi del viaggio.

Alle alle 18 e 30 arriviamo finalmente alla sede del Sindacato Samostalni, dove incontriamo i nostri amici dell’ufficio relazioni internazionali e affidi a distanza.

Consegnamo a Rajko, segretario del Samostalni, il denaro necessario per la realizzazione dei due nuovi progetti che sono abbiamo deciso di realizzare in questo viaggio, il restauro di una nuova scuola nel villaggio di Sabanta e la ricostruzione di un edificio polivalente nel paese di Desimirovac, per 4350 e 9500 euro rispettivamente (vedi piu’ sotto per i dettagli).

Facciamo il controllo delle liste degli affidi da consegnare, ci vengono date le schede relative ai nuovi ragazzi presi in carico.

Purtroppo il numero di affidi che distribuiremo e’ sceso di alcune unita’ rispetto al passato: alcuni sottoscrittori, senza preavviso, hanno smesso di contribuire; ci sono pero’ due affidatari nuovi e tre hanno deciso di continuare questa campagna di solidarieta’ cambiando l’affido, perche’ i ragazzi a loro assegnati hanno finito gli studi. Comunque siamo sempre

Discutiamo il programma dei due giorni successivi, che saranno densissimi di incontri e finalmente alle 22 siamo a cena.



4 aprile 2014

Prima di descrivere il primo impegno della mattina dobbiamo fare un salto indietro nel tempo.

Le leggi sulla privatizzazione delle aziende ancora pubbliche prevede la loro liquidazione entro il 2014 se non troveranno un compratore. I locali attualmente sede del Sindacato sono di proprieta’ della parte ancora in mano pubblica del gruppo Zastava, e quindi c’e’ il rischio molto elevato che vengano venduti.

Per questo motivo l’estate dell’anno scorso avevamo fondato a Kragujevac una nuova associazione, successivamente regolarmente registrata secondo le norme del codice civile serbo.

Questa nuova associazione si chiama Solidarieta’ Internazionale tra i Lavoratori (in Serbo Udruzenje Medjunarodna Radnicka Solidarnost) e tra i socifondatori ci sono quattro rappresentanti del Sindacato (Rajka, Rajko, Delko, Gordana) e quattro delle associazioni italiane (Gilberto da Trieste, Riccardo da Brescia, Fulvio da Torino e Mauro da Lecco).

Lo statuto e le formalita’ burocratiche su cui deve conformarsi l’attivita’ della associazione ricordano molto da vicino le incombenze delle ONLUS italiane.

Abbiamo chiesto al Comune di Kragujevac di fornirci (come per tutte le altre associazioni esistenti in citta’) una sede di farsi carico di alcune spese di funzionamento.

Sono state proposte alcune soluzioni e sembra che ora si sia arrivati alla scelta di un locale adatto a questa funzione, ed e’ li’ che ci rechiamo di prima mattina. E’ in pieno centro citta’, molto vicino all’Hotel Krahgujevac, dove stiamo noi durante i nostri viaggi, non e’ molto grande ma in buone condizioni e parzialmente arredato. I servizi igienici sono praticamente nuovi. Sara’ senz’altro una sistemazione molto conveniente quando si dovra’ abbandonare la sede attuale dell’ufficio adozioni.

[FOTO: Due viste dell’interno della nuova sede]


Dopo questa visita andiamo a Gornja Sabanta, un piccolo villaggio di circa 850 abitanti nella municipalita’ di Pivara, sempre in comune di Kragujevac, a circa 10 chilometri dal centro.

Questa scuola serve anche per i vicini villaggi di Donja Sabanta, Sugubine, Velike Pcelice e Ratkovic, con circa 2000 ulteriori abitanti.

Nella scuola lavorano 15 persone, ed e’ frequentata da 70 alunni, suddivisi in 8 classi piu’ la classe preparatoria (l’ultima delle classi di scuola materna).

Durante l’inverno scorso ci e’ stato richiesto un intervento prioritario di recupero della palestra, che versa in condizioni che ne rendono impossibile l’uso. Qualora poi fosse stato possibile ci erano stati chiesti altri interventi, tutti localizzati nell’ala della scuola dove ha sede la palestra.

Dopo averne discusso nel direttivo della nostra ONLUS e insieme ad altre associazioni abbiamo deciso di prendere a carico questa scuola, in nome dei principi che animano i nostri interventi e che adesso illustro brevemente.

Le scuole, i centri sociali, le associazioni di tutela per persone portatrici di handicap fisici e mentali, i campi profughi, localizzati quasi sempre in zone popolari della città di Kragujevac, ci hanno visti presenti ed interessati a dare una mano per migliorare le condizioni di vita e di studio di chi li frequenta o vi abita, per aiutare ad avere una speranza per il futuro.

Lo facciamo obbedendo alla regola di partire dagli ultimi, che sono poi i disoccupati, le loro famiglie, i loro bambini, gli anziani dimenticati dallo stato e dalla società, gli invalidi, e via dicendo, cercando sempre di non creare discriminazioni tra gli umili, tra i poveri, per salvaguardare la loro dignita’ ed cercare di combattere la disgregazione sociale che sempre si presenta in situazioni cosi’ difficili.

A volte le cose che facciamo dovrebbe realizzarle il Comune, o i vari Ministeri (e su questo le discussioni al nostro interno sono a volte molto infuocate), spesso la nostra e' una operazione di totale supplenza, ma se queste cose non le facciamo noi non le fa nessuno!

Tornando alla Scuola di Sabanta ci erano state inviate durante l’inverno scorso documentazioni fotografiche molto accurate e i preventivi dettagliati di tutti i lavori necessari, tra i quali, come dicevo piu’ sopra, e’ prioritaria la ricostruzione della palestra.

Cosi’ avevamo deciso di intervenire, insieme alla ONLUS Zastava Brescia per la Solidarieta’ Internazionale, consegnando al Sindacato i 4350 euro necessari per questo intervento.

Nel direttivo della nostra ONLUS avevamo definito lasciare alla valutazione di chi e’ presente al viaggio (Claudia, Gilberto e Stefano) la decisione sulle altre articolazioni del progetto.

Non ci serve molto tempo per decidere che prenderemo in carico tutti i lavori indicati nel preventivo che avevamo ricevuto (9680 euro complessivi), e che oltre la palestra riguardano il rifacimento dei bagni in quest’ala della scuola, di un corridoio e di due aule.

Molti intonaci furono danneggiati dai bombardamenti NATO del 1999, che distrussero una fabbrica di munizioni che si trova ad alcuni chilometri dal paese di Sabanta.

Stefano consegna la bandiera della PACE che accompagna sempre i nostri progetti, e ci lasciamo con i nostri nuovi amici con la promessa di rivederci a ottobre, con i lavori finiti.

[FOTO: Tre dettagli della palestra; Le aule da restaurare]


E ora andiamo a Poskurice dove visiteremo la Scuola Primaria Sveti Sava, dove sono finiti i lavori di recupero edilizio presi in carico da noi insieme alle associazioni di Lecco e Brescia a ottobre scorso.

Si tratta di una scuola primaria di campagna, nel villaggio di Poskurice (500 abitanti), a circa 10 chilometri dal centro della citta’di Kragujevac. Quando la avevamo visitata a ottobre scorso si presentava veramente in brutte condizioni, soprattutto i pavimenti erano molto rovinati ma soprattutto molto pericolosi. Solo i servizi igienici erano in ordine.

Anche questo progettoci e’ stato proposto, attraverso il Sindacato Samostalni, dal gruppo di Escursionisti ed Ecologisti ‘’Gora’’ di Kragujevac, i cui associati hanno svolto gia’ una gran quantita’ di lavoro gratuito, rimettendo in sesto il giardino, riportando a nuovo le sedie e i banchi ma soprattutto portando l’acqua nella scuola primaria nel villaggio di Bukorovac.

Riteniamo che questi interventi nelle scuole di campagna siano tra i migliori e piu’ qualificanti in difesa dele fasce piu’ deboli della popolazione che seguiamo perche’, oltre a permettere ai piccoli alunni di studiare e giocare in un ambiente reso dignitoso, restituisce alla comunita’ locale uno spazio pubblico, spesso l’unico del paese, che diventa punto di aggregazione sociale e culturale.

Questa scuola e’ costituita da due aule per gli alunni dalla prima alla quarta classe; c’e’ inoltre un’aula per la classe preparatoria (l’ultimo anno di scuola materna) non utilizzata perche’ non in condizioni di sicurezza. Ci sono anche una palestra ed un’aula per la biblioteca, che raccoglie inoltre ricordi della storia del villaggio e cimeli della civilta’ contadina, uno sgabuzzino ed un piccolo ufficio per le insegnanti e l’amministrazione.

Durante la nostra visita a ottobre 2013 la scuola si presentava in pessimo stato, con i pavimenti molto pericolosi poggiati direttamente su terra battuta (erano stati costuiti nel 1923), la scala di ingresso molto deteriorata. Potete vedere molte foto scattate durante la nostra prima visita sulla nostra pagina facebook nel post che abbiamo pubblicato il 19 dicembre 2013.

Veniamo accolti in modo molto festoso, con la tradizionale offerta del pane e del sale.

[FOTO: Il pane e il sale]


La scuola e’ bellissima, coloratissima con una felice scelta dell’arancione come colore dominante, i pavimenti nuovi e i serramenti messi a posto non fanno nemmeno intuire in quale stato disastroso si trovasse questo edificio solo pochi mesi fa. Le maestre sono felicissime e cosi’ i genitori dei bambini. Anche il Comune di Kragujevac ha fatto il suo dovere, sistemando in opportune bacheche e vetrinette tutto il materiale sulla civilta’ contadina che era precedentemente accatastato alla rinfusa nell’aula della biblioteca (che in realta’ e’ senza libri...)

I bambini hanno preparato per noi uno spettacolino e lo presentano con tutto l’entusiasmo di cui sono capaci.

La bandiera della PACE e’ esposta all’ingresso della Scuola.

E sulla porta la targa che riporta la frase in Italiano e in Serbo:

In nome della solidarieta’ internazionale tra i lavoratori e i popoli

Questa scuola e’ stata restaurata con il contributo di:

Associazione Mir Sada - Lecco

Associazione Zastava Brescia per la Solidarieta’ Internazionale ONLUS

Non bombe ma solo caramelle ONLUS – Trieste

[FOTO: La palestra: prima…     …e dopo i lavori; La sistemazione della biblioteca; Le vecchie lavagne e quelle nuove]


Dopo questa visita ci aspettano per il pranzo alla Scuola Professionale Zoza Dragovic di Kragujevac.

Si tratta di una grossa scuola superiore, con piu’ di mille alunni e circa un centinaio di insegnanti.

Fa parte del gruppo di scuole che piu’ di un anno fa si erano rivolte alle nostre associazioni per realizzare un progetto molto ambizioso, che ci era stato presentato verso la fine del 2012 dall’assessore alle politiche sociali del Comune

Kragujevac e’ la prima citta’ della Serbia che ha avviato il progetto nazionale di inclusione sociale che prevede l’inserimento dei portatori di handicap nelle scuole normali.

Si voleva iniziare con il superamento delle barriere architettoniche che impediscono il libero accesso nelle scuole ai bambini in carrozzina, e su questo era stato chiesto il nostro aiuto, perche’ non c’erano sufficienti risorse economiche.

Si trattava di intervenire su 6 scuole primarie e in questa scuola professionale.

Ne avevamo discusso a fondo nel nostro direttivo e avevamo immediatamente accettato questo progetto, che corrisponde in pieno ai parametri che utilizziamo per valutare le proposte di collaborazione che ci vengono presentate: forte impatto sociale dei progetti, che devono andare incontro a reali bisogni di categorie deboli, e dai costi contenuti, affrontabili dalle (scarse) risorse dellla nostra associazione e di quelle che collaborano con noi.

Alla realizzazione del progetto hanno aderito anche la Associazione Zastava Brescia per la Solidarieta’ Internazionale con 2500 euro e la Associazione Mir Sada di Lecco; quest’ultima ha messo a disposizione 2500 euro devoluti da un loro socio per onorare la memoria della madre scomparsa da poco.

Grazie alle rampe di accesso quei pochi gradini all’ingresso o dentro alcuni corridoi delle scuole non costituiscono piu’ un problema e garantiscono a questi ragazzi una qualita’ di vita certamente superiore (anche dal punto di vista psicologico).

A fine 2012 avevamo presentato domanda alla Chiesa Valdese per avere un loro contributo a valere sull’8 per mille che ricevono da chi attribuisce a loro la propria scelta in fase di dichiarazione dei reddti, e a settembre 2013 (con tutte le rampe gia’ costruite) ci e’ stato conferito un contributo di 14200 euro, che ci permette dunque di finanziare immediatamente un nuovo progetto di pari importo. Come vedrete tra poco il progetto e’ gia’ stato trovato...

Questa scuola professionale ha anche l’indirizzo alberghiero; come segno di ringraziamento la Direttrice ci ha invitati tutti a pranzo, gli allievi cuochi hanno cucinato per noi e siamo stati serviti tavola da un gruppo di emozionatissimi giovaani camerieri.

Uno di loro parla un perfetto italiano; scopriamo che e’ figlio di emigranti in Lombardia che sono dovuti tornare a Kragujevac perche’ hanno perso il lavoro e di conseguenza il permesso di soggiorno.

La Direttrice e’ molto contenta di ricevere la bandiera della PACE, che Stefano le consegna in ricordo di questo incontro e di questo progetto realizzato: ci confessa che aveva visto molte volte questa bandiera in altre scuole dove avevamo gia’ realizzato i nostri progetti, ed e’ molto orgogliosa che anche loro ora facciano parte della rete delle scuole per la pace.

[FOTO: I ragazzi che hanno preparato il pranzo; La consegna della bandiera]


La giornata non e’ ancora finita; alle 17 siamo attesi alla Scuola Politecnica di Kragujevac, la prima delle scuole dove siamo intervenuti, ben otto anni fa. In questa scuola i progetti realizzati sono molti e importanti: nel 2005 su costruita la mensa per gli studenti fuori sede, poi nel 2008 fu inaugurato un centro per i giovani recuperando ben 600 metri quadrati estremamente degradati nel piano seminterrato della scuola; nello stesso anno la scuola fu dotata di un ambulatorio odontoiatrico sociale, dove i quasi 2000 studenti sono seguiti gratuitamente dal servizio sanitario pubblico; infine nel 2009 abbiamo inaugurato una magnifica aula per riunioni. Il gruppo di danza popolare della scuola e’ venuto due volte (nel 2006 e nel 2008) nella nostra regione ed ha tenuto una serie di applauditissimi spettacoli.

Potete trovare le descrizioni molto dettagliate di questi progetti nelle relazioni degli anni dal 2006 al 2009.

Questa scuola festeggia quest’anno il suo centosessantesimo anno di fondazione; sorse nel 1854 subito dopo la fondazione del primo stabilimento della Zastava nel 1853, e divenne la scuola di formazione di tutti i quadri tecnici piu’ qualificati della Serbia e successivamente della Jugoslavia; giunse ad avere fino a piu’ di 3000 studenti. Il Preside e gli insegnati hanno deciso di attribuire una serie di riconoscimenti a chi ha maggiormente contribuito al successo della scuola e cosi’ a marzo si e’ tenuta una grande cerimonia durante la quale sono stati dati vari tipi di riconoscimenti. A noi e’ stata attribuita la ‘’ZLATNA PLAKETA’’ (Targa d’oro) insieme al discendente della famiglia Karadjordjevic, fondatori della scuola, al Comune di Kragujevac e alla fabbrica Zastava. La cerimonia di consegna avviene in modo del tutto informale, amichevole ed affettuoso nella bella sala delle riunioni. La professoressa Mirijana, che introduce la consegna della targa, non riesce a trattenere le lacrime. Il preside Kojic ripercorre la storia dei rapporti delle associazioni italiane con questa scuola e sottolinea bene come la targa che viene consegnata a Gilberto va in realta’ intesa come donata a tutti gli amici italiani, associazioni e singole persone, che da tanti anni portano qui la loro solidarieta’

[FOTO: La consegna della targa]


5 aprile 2014

La giornata comincia per Stefano e per me con una visita alla radio Uzivo Humanitarni, e poi ci vedremo con tutti gli altri alla sede del sindacato. Si tratta di una radio su internet, fondata due anni fa da Branko Lukic, un invalido cieco. Sono regolarmente registrati come associazione di invalidi e come radio privata; sono ospitati in un piccolo appartamento al piano terreno di un edificio di proprieta’ pubblica, non ancora del tutto finito.

La radio e’ nata per contrastare i pregiudizi e lottare contro le discriminazioni a danno delle persone invalide, e per promuovere azioni a loro favore.

Trasmette dibattiti, testimonianze, informazioni legali a tutela dei diritti dei disabili, e tante canzoni, soprattutto musica popolare balcanica.


Se volete sentirla e curiosare sulla loro pagina internet ecco l’indirizzo

http://www.uzivoradio.com/humanitarni-kragujevac.html

Ci chiedono informazioni su di noi, e Stefano fa la storia della nostra associazione, partendo dalla nostra opposizione alla aggressione della NATO alla Jugoslavia, in nome dell’articolo 11 della nostra Costituzione e della nostra formazione culturale e politica di solidarieta’ internazionale e fratellanza tra i lavoratori e i popoli; descrive in dettaglio e con un coinvolgimento emotivo che raramente gli ho sentito (di sicuro perche’ la sede dove ci troviamo muove a una forte commozione) il nostro metodo di intervento a favore dei gruppi sociali piu’ deboli. Dovevamo rimanere li’ non piu’ di 20 minuti, ma ci salutiamo dopo una buona ora di colloquio.

Probabilmente a favore di questa radio apriremo un piccolo progetto, perche’ per arrivarci si deve superare una piccola scala di sei gradini, che pero’ diventano insuperabili per chi sta in carrozzina; a Kragujeevac ci sono tante realta’, che noi abbiamo conosciuto nel corso di tanti anni, che sono potenziali utenti di questa radio che pero’ potrebbero frequentarla solo se ci sara’ una rampa per carrozzione e questo sara’ nostro compito...


Sulla piazza dello storico edificio della direzione della Zastava, dominata dalla statua all’operaio metalmeccanico, ci aspettano in tantissimi per l’assemblea di consegna degli affidi a distanza.

Ho la grande e piacevole sorpresa di rivedere Dejana P., una mia carissima amica che lavora a Belgrado, ma che ha vissuto per alcuni anni a Trieste all’inizio degli anni duemila, e che ci ha aiutato molto nella realizzazione di alcuni progetti. E’ la prima volta che e’ presente alla nostra assemblea. Alla fine mi dira’, che malgrado le tantissime foto e i tanti filmati che ha visto, nulla se non la presenza fisica puo’ trasmettere le emozioni fortissime, il senso vero di amicizia e di affetti che dominano nella grande sala, dove sono presenti i centocinquanta ragazze e ragazzi a cui sara’ consegnata la rata di affido con i loro familiari.

Per me e’ sempre un momento di felicita’ essere qui con loro, ma anche di forte dolore. Come ogni volta mi fa male vedere i volti di questi bambini, di questi ragazzi, di questi adulti che attendono di essere chiamati per ricevere la busta con l’affido e firmare la ricevuta.

Non siamo dei benefattori, ma donne e uomini solidali, ma sara’ chiaro questo concetto? Non siamo li’ con l’ipocrisia di fare genericamente del bene, ma sara’ chiaro?

Tutto questo vieneribadito con forza da Rajko e da me negli interventi iniziali di saluto, viene chiaramernte ricordato che noi siamo qui perche’ crediamo in valori molto precisi, il Lavoro, la Pace, la Liberta' e la Solidarieta' tra i lavoratori e tra i popoli, e siamo convinti che la solidarieta’ e l’unita’ tra i lavoratori e’ il bene piu’ grande che abbiamo nelle nostre mani.

Per quasi due ore stringeremo tante mani, riceveremo tanti abbracci e baci, ci racconteranno i loro problemi, i loro dolori e le loro poche speranze; tanti lasceranno il loro regalo per le famiglie italiane, o un pensiero per la nostra delegazione, soprattutto tante bottiglie di rakija distillata direttamente da loro.


Dopo l’assemblea ci aspetta un altro importante incontro, a Desimirovac, un grosso paese agricolo a una decina di chilometri a nord del centro di Kragujevac.

Il paese ha circa 1600 abitanti e con i villaggi vicini di Opornica (1200) Cerovac (1500) e Gornje Jarusice (1400) si giunge ad un totale di quasi 6000 persone.

Alla fine del 2012, in occasione di una nevicata eccezionale crollo’ il tetto di un edificio di 350 metri quadrati di proprieta’ del Comune, utilizzato come poliambulatorio pubblico, sede di gruppi sportivi e della associazione dei pensionati.

Alla fine dell’estate scorsa ci venne chiesto se potevamo prendere in considerazione la ricostruzione di questo edificio come progetto per la nostra associazione. Ci furono inviate molte foto, e durante il viaggio di ottobre scorso incontrammo irappresentanti dell’associazione degli abitanti del paese. La ricostruzione potrebbe inoltre prevedere l’utilizzo dell’edificio anche da parte degli invalidi con la semplice costruzione di una rampa di accesso. Nel poliambulatorio si potrebbe infine installare una poltrona dentistica per odontoiatria sociale, visto che il problema dei denti e’ uno dei piu’ gravi e diffusi tra la popolazione, poiche’ le spese connesse sono troppo elevate. La prevenzione specie nei bambini sarebbe veramente efficace.

Il progetto era importante ed interessante, perche’ avrebbe riconsegnato alla popolazione un servizio pubblico essenziale, ma l’investimento da fare era al di sopra delle possibilita’ di una associazione come la nostra, anche se in collaborazione con altre.

Ritornati a casa e dopo averne tanto discusso nel direttivo e con altre organizzazioni la nostra proposta fu la seguente: se il Comune avesse garantito la ricostruzione del tetto noi avremmo potuto discutere la possibilita’ di prendere in carico la ricostruzione degli interni, a patto che ci fosse anche lavoro volontario gratuito fornito dagli abitanti.

Cosi’ durante l’inverno scorso abbiamo ricevuto piu’ preventivi. la ricostruzione degli interni costa 21.500 euro, ridotti a circa 13.000 in caso di lavoro volontario gratuito. Su questo ordine di spesa ci si puo’ ritrovare. Finalmente poi avevamo ricevuto dal Comune di Kragujevac una lettera che ci informava che in data 13 febbraio 2014 era stata approvata una delibera che stanziava 2.400.000 dinari (circa 21.000 euro) per la ricostruzione del tetto e il risultato positivo della gara di appalto: la cifra a disposizione permettera’ la ricostruzione del tetto in circa due mesi.

E infine, il 16 marzo, poco prima della nostra partenza, ci arriva l’ultimo preventivo con tutti i dettagli per l’acquisto dei soli materiali necessari alla ricostruzione degli interni. Si tratta di 13.970 euro, e come vedete la cifra e’ praticamente identica ai 14.200 euro che ci e’ stata riconosciuta dall’ufficio 8 per mille della Chiesa Valdese per il progetto realizzato per il superamento delle barriere architettoniche nelle scuole. Anche la casella Desimirovac va a posto!

Molti abitanti sono presenti al nostro arrivo, perche’ vogliono ringraziarci di persona per questo progetto che, se non ci saranno ostacoli, potra’ assere inaugurato durante il nostro prossimo viaggio di ottobre.

Siamo ospiti della associazione degli abitanti del paese e cosi’, con un tipico ottimo abbondantissimo pranzo serbo, si conclude anche questa missione.

Il giorno dopo, con un tranquillo viaggio di ritorno, saremo a casa e inizieremo la preparazione della prossima delegazione, che a ottobre ci portera’ di nuovo a incontrare questi nostri carissimi amici. Prima di noi arriveranno a Kragujevac le associazioni di Torino, Lodi, Brescia e Roma, e ci sara’ sempre continuita’.

[FOTO: L’ingresso dell’edificio; Un interno; Altre viste di interni]


CONCLUSIONI


In Serbia l’occupazione complessiva e’ sempre in discesa, il potere di acquisto dei salari e soprattutto delle pensioni e’ in costante diminuzione, non si vedono speranze per i giovani che sono costretti ad emigrare, soprattutto se dotati di una buona formazione scolastica. La nostra ONLUS tiene duro, consapevole della responsabilita’ che si e’ assunta insieme alle altre associazioni italiane con cui collaboriamo ed al Sindacato dei lavoratori Zastava.

Con molta fatica riusciamo a mantenere il numero di affidi in corso al di sopra di 150, ne abbiamo perduti una ventina, mentre abbiamo ampliato il numero di progetti che vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione di Kragujevac, e che lo stato di poverta’ della citta’ non permette di soddisfare, nel campo della scuola, della sanita’, del disagio fisico e mentale, in tutto cio’ che puo’ regalare una piccola speranza alle nuove generazioni.

Sappiamo bene che le condizioni materiali stanno deteriorandosi sempre piu’ anche qui da noi in Italia, ma siamo anche sicuri che i nostri sostenitori si rendono conto delle gravissime difficolta’ che i lavoratori della Zastava e le loro famiglie continuano a sopportare, e che di conseguenza non mancheranno di sostenere la campagna di affidi, perche’ la crisi non deve minare la solidarieta’ tra lavoratori e popoli, ma anzi rafforzarla, non deve dividere, ma unire, in nome di una globalizzazione dei diritti che, unica, puo’ impedire le guerre tra i poveri e la disgregazione sociale.


ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle

Sede legale: Via dello Scoglio 173 I-34127 Trieste

Codice Fiscale 90019350488 (per sottoscrivere il 5 per mille)


Coordinate bancarie: Banca di Credito Cooperativo del Carso, Filiale di Basovizza,

Via Gruden 23, I-34149 Basovizza-Trieste

Codice IBAN IT18E0892802202010000021816

intestato a ‘’Non bombe ma solo caramelle –ONLUS’’


[FOTO: Un saluto a tutti voi da Tijana, nata nel 1999, un nuovo affido da questo viaggio]